Roma, picchiavano i pusher che non rispettavano gli ordini: 14 arresti
LazioI carabinieri della Compagni Tivoli hanno sgominato una banda criminale operante alla periferia est della Capitale. Gestiva un traffico di stupefacenti per un volume di affari quantificato in circa 300.000 euro mensili
Sgominata una banda criminale operante nel quartiere di Ponte di Nona, alla periferia est di Roma. Sono 14 le persone arrestate dai carabinieri della Compagnia Tivoli, che hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. L’operazione, scattata questa mattina all’alba, ha visto la collaborazione anche di unità cinofile e di un elicottero dell’Arma. I militari stanno ancora eseguendo perquisizioni e sequestri nei confronti dei destinatari della misura cautelare e di ulteriori 16 indagati. Gli arrestati sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, sequestro di persona, lesioni personali gravi e maltrattamenti.
L’indagine
Sono oltre 200 gli episodi di spaccio di stupefacente, in particolare cocaina, crack, marijuana e hashish, documentati dai carabinieri, per un volume di affari quantificato in circa 300.000 euro mensili.
L’indagine ha permesso di individuare i vertici, i sodali e i pusher facenti parte del sodalizio criminale, nonché di risalire ai responsabili di pestaggi e sequestri di persona a scopo di estorsione ai danni di spacciatori e vedette che avevano violato gli ordini ricevuti dall'organizzazione o per ripagare presunti debiti di droga.
Gli episodi
Stando a quanto emerso dall’attività investigativa, in un episodio un acquirente è stato rapinato perché insolvente e successivamente costretto a spacciare per il suddetto sodalizio. In un altro caso, un pusher dell'organizzazione, che si era appropriato di un quantitativo di droga senza autorizzazione e aveva abbandonato il suo turno di vedetta, è stato pestato e ridotto in fin di vita. Dopo un periodo di ricovero in ospedale, è morto.