Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario nella Capitale, il procuratore generale ha spiegato che sono in corso indagini sull'attività di Ama e delle società applatatrici, da cui è emerso un quadro fatto di "cattiva gestione" e "omessi controlli"
Ha parlato anche di Ama e della situazione dei rifiuti a Roma il procuratore generale facente funzione della Corte d’appello della Capitale, Federico De Siervo, durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. In questo momento, ha spiegato De Siervo, sono in corso indagini sul mondo gestito dalla municipalizzata, "dalle quali sta emergendo in modo abbastanza chiaro che tra cattiva gestione degli impianti di Tmb e omessi controlli di attività gestite tramite società appaltatrici, nonché cattiva gestione delle isole ecologiche, non c'è segmento di tale attività di gestione del ciclo dei rifiuti che non sia stata investigato e gestito in modo illecito", le sue parole.
Stoccaggio illecito dei rifiuti
A seguito di numerosi esposti e denunce da parte di cittadini e associazioni, ha illustrato in seguito De Siervo, "si è accertato che in molte zone di Roma, per carenza di personale e di mezzi adeguati, non si è provveduto ad una regolare raccolta di rifiuti urbani dai cassonetti. È stato in questo caso contestato - ha sottolineato - il reato di stoccaggio illecito di rifiuti".
Carenza di sorveglianza
Poi, il pg ha aggiunto: "È emerso che anche i servizi gestiti da Ama per il tramite di società esterne vincitrici di appalti, come la raccolta di rifiuti di utenze non domestiche, non hanno dato risultati soddisfacenti in quanto la carenza di sorveglianza e controllo da parte della partecipata del Comune ha consentito da un lato il mancato rispetto del contratto per cui i rifiuti di tali utenze venivano prelevati senza la dovuta regolarità, dall’altro si rendeva necessario l'intervento di Ama ad integrazione ovvero nei casi di siti particolarmente delicati, come ad esempio per le cliniche sanitarie", ha concluso De Siervo.
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