Il ragazzo, con precedenti, è finito in manette con le accuse di atti persecutori e violenza sessuale. Le vittime erano soprattutto studentesse universitarie. Il gip: "Soggetto senza autocontrollo"
Si presentava come un rinomato chef, ma era solo un aiuto cuoco in un locale a Ostiense, zona vicina all'università di Roma 3. Con questa scusa, diceva alle ragazze che le avrebbe offerto dei posti di lavoro e si faceva dare i numeri di telefono. Le vittime erano soprattutto studentesse universitarie: un 23enne (con precedenti), da cuoco, diventava poi uno stalker o, peggio ancora, un molestatore aggressivo.
L'inchiesta
Questo è quanto emerso nell'inchiesta dei carabinieri della stazione di Roma Aventino, grazie alla quale il finto chef è stato arrestato con le accuse di atti persecutori e violenza sessuale. Dagli ultimi mesi dello scorso anno, il giovane è ritenuto responsabile di numerosi episodi, atti persecutori e molestie sessuali, ai danni di ragazze agganciate per strada o a bordo di mezzi pubblici nella Capitale.
L'allarme
Tra le studentesse che frequentavano le zone attorno all'università di Roma 3, si era creato un particolare allarme al punto che alcune di loro hanno pubblicato dei post sui social per mettere in guardia le altre ragazze, invitandole a fare attenzione al giovane. In risposta tante studentesse hanno pubblicato a loro volta dei post in cui raccontavano di essere state vittime di molestie da parte del 23enne. I diversi appelli pubblici hanno ingenerato una vera e propria caccia all'uomo. Le vittime, che hanno avuto il coraggio di denunciare, hanno fornito descrizioni fisiche concordanti al punto che, individuato nel ragazzo il sospettato numero uno, l'autorità giudiziaria ha emesso l'ordinanza che ne ha disposto l'arresto. Una delle ragazze che ha denunciato ha raccontato che solo in un gruppo Facebook "al 18 novembre erano presenti racconti di almeno 30 ragazze che riferivano di aver subito molestie".
Il gip: "Soggetto senza autocontrollo"
Secondo il gip di Roma, Luigi Balestrieri, che ha disposto la custodia caurelare in carcere per il 23enne, si tratta di "un soggetto privo di qualsivoglia capacità di autocontrollo il quale non ha esitato al fine di soddisfare ad ogni costo la propria concupiscenza ad approcciare giovanissimi avvenenti studentesse universitarie o in un caso una giovane lavoratrice extracomunitaria e a violarne l’intimità". Per il giudice, quindi, esiste "il concreto pericolo di reiterazione del reato da parte dell'indagato" e ciò è "desumibile dalla modalità della condotta posta in essere che evidenzia la sua già ampiamente sperimentata pericolosità".
Oltre trenta ragazze avvicinate
Nell’ordinanza, il gip scrive che sono state oltre trenta le ragazze avvicinate dal 23enne. Il dato riportato nell’atto fa riferimento al numero delle segnalazioni pubblicate dalle studentesse su due gruppi Instagram, Spotted Sapienza e Spotted Roma Tre, nei quali sono state postate sia la foto che le generalità del molestatore, con l'obiettivo di "raccogliere le testimonianze delle ragazze che hanno vissuto esperienze simili e allertare altre giovani". Molte delle vittime, però, non hanno denunciato l’uomo all’autorità giudiziaria.
Il modus operandi
"Dagli atti - scrive ancora il gip - emerge con chiarezza che l'indagato agisce seguendo un modus operandi sempre analogo, quasi seriale. Egli, infatti, individua le proprie vittime in donne di giovane età e le approccia sempre quando si trovano da sole, per strada, all'uscita della metro o alla fermata degli autobus. Rivolge loro parola, con la scusa di chiedere informazione e presentandosi direttamente come uno chef" millantando di conoscere gli 'stellati' Carlo Cracco e Antonino Cannavacciulo, proponendo "offerte di lavoro nell'ambito della ristorazione".