Carabiniere ucciso, Natale Hjorth rinuncia a Riesame: resta in carcere
Lazio"Evidentemente c'erano elementi consistenti. Le impronte sono state abbastanza rilevanti, ha pesato un po' tutto", il commento dell'avvocato Massimo Ferrandino, legale della famiglia del vicebrigadiere Cerciello Rega
Gabriel Natale Hjorth rinuncia all'udienza del Riesame e resta in carcere. Il giovane americano è accusato di concorso in omicidio assieme a Finningan Lee Elder del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega (CHI ERA), ucciso a Roma il 26 luglio scorso.
L'avvocato di Natale Hjorth
"Una decisione perché la Procura ha depositato nuovi atti al ridosso dell'udienza e il nostro assistito ne ha avuto conoscenza dalla tv. La Procura inoltre ci ha comunicato che c'è ancora attività istruttoria in corso e noi a serve tempo per analizzare con i nostri consulenti i documenti agli atti", ha spiegato l'avvocato Francesco Petrelli. La difesa fa riferimento anche ai risultati preliminari dell'attività del Ris che ha individuato impronte di Natale sul pannello del controsoffitto della stanza dell'albergo dove alloggiava con Elder e dove è stato nascosto il coltello utilizzato per colpire il carabiniere.
La parole del legale di Cerciello Rega
"La difesa di Natale ha rinunciato a proseguire sulla strada del Riesame, evidentemente c'erano elementi consistenti. Le impronte sono state abbastanza rilevanti, ha pesato un po' tutto. Facciamo terminare l'ottimo lavoro che sta portando avanti la Procura di Roma". Questo è il commento dell'avvocato Massimo Ferrandino, legale della famiglia del vicebrigadiere Cerciello Rega.
La lettera
"Cara mamma, voglio scusarmi ancora per la rissa che ho scatenato l'ultima volta che sono stato qui. Mi pento veramente di quello che ho detto e per il modo in cui mi sono comportato nei tuoi confronti". Questo è quanto scriveva alla madre, Gabriel Natale Hjorth, nei mesi scorsi per chiederle scusa dei suoi comportamenti. La lettera è stata depositata in vista dell'udienza davanti al tribunale del Riesame che era fissata per oggi, lunedì 16 settembre. "Nessuno è perfetto - prosegue il giovane - e tu mi hai dato una mano più di ogni altro in questa famiglia. Mi dispiace molto aver sottolineato le tue pochissime imperfezioni, specialmente perché io ne ho così tante. Ti amo con tutto il cuore e un giorno te lo dimostrerò completamente".
Le indagini
Intanto la Procura di Roma ha avviato verifiche per accertare la veridicità delle dichiarazioni del comandante della stazione dei carabinieri di piazza Farnese, il luogotenente Sandro Ottaviani, in relazione alla vicenda della pistola d'ordinanza di Andrea Varriale, in servizio la notte dell'omicidio con Cerciello. Nei giorni scorsi la Procura Militare ha aperto un fascicolo di indagine e ha iscritto nel registro degli indagati Varriale con l'accusa di "violata consegna" per avere svolto il servizio senza l'arma, così come dichiarato ai magistrati il 9 agosto scorso. Dal canto suo Ottaviani in una nota di servizio, citata in una informativa finita agi atti del Riesame, ha affermato che "presso l'ospedale Santo Spirito il carabiniere Varriale consegnava la propria pistola d'ordinanza al comandante della stazione Roma piazza Farnese".
Cosa è successo il 26 luglio
Venerdì 26 luglio due giovani americani in vacanza a Roma volevano comprare una piccola quantità di droga a Trastevere e hanno chiesto indicazioni a Sergio B., 47enne con piccoli precedenti. L’uomo li ha indirizzati verso uno spacciatore che ha però ingannato i ragazzi, vendendo loro della polvere bianca al posto di cocaina. Una volta scoperto lo scambio, i giovani hanno voluto vendicarsi rubando lo zaino di Sergio B. e chiedendogli di presentarsi in via Pietro Cossa con una somma in denaro per riaverlo indietro. L'uomo ha così contattato i carabinieri, che si sono proposti di intervenire all’appuntamento con i due ragazzi al posto suo. Poco dopo è avvenuto l’incontro tra i due carabinieri in borghese, Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale, e gli americani. Nella colluttazione che ne è seguita Varriale è stato ferito da Natale-Hjorth, mentre Cerciello Rega è stato raggiunto dai fendenti di Lee Elder, stando a quanto ammesso dal ragazzo stesso.
Chi sono i due americani
I ragazzi fermati per l’omicidio sono entrambi americani, nati a San Francisco in California. Si tratta di Gabriel Christian Natale-Hjorth e Finnegan Lee Elder, 18 e 19 anni. Sarebbero dovuti tornare negli Stati Uniti proprio venerdì 26 luglio. Nello scontro corpo a corpo con Cerciello Rega, è Lee Elder ad aver estratto il coltello colpendo con undici fendenti il carabiniere e uccidendolo.