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Amatrice e Accumoli, linee guida con Soprintendenza per ricostruzione

Lazio
Amatrice dopo il sisma (ANSA)

Guideranno la riedificazione privata privata dopo il sisma del 2016 sotto il profilo della tutela e del rispetto dell'edilizia storica caratteristica dei siti 

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La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti ha promosso e avviato con i comuni di Accumoli e Amatrice, colpiti dal sisma dell'agosto 2016, insieme all'Ufficio speciale ricostruzione della Regione Lazio, l'elaborazione delle linee guida per indirizzare la ricostruzione privata sotto il profilo della tutela e del rispetto dell'edilizia storica caratteristica dei siti.

"Dare rapida svolta a situazione"

"La rimozione delle macerie va avanti, modulando l'attenzione sugli elementi di pregio e, allo stesso tempo, garantendo una rinascita dei Comuni di Accumoli e Amatrice in tempi rapidi", fanno sapere dalla Soprintendenza, i cui tecnici interverranno per consentire "di dedicare particolare attenzione alla conservazione della memoria del tracciato urbano preesistente, spazzato via quella terribile notte del 24 agosto 2016. L'importanza dell'operato - spiegano ancora - è quello di assicurare la permanenza di spiccati murari di almeno 40 cm di altezza, al fine di costituire i capisaldi per la successiva progettazione della ricomposizione del tessuto urbano, senza procedere con mere operazioni di demolizione a raso. Tutto ciò per dare una rapida svolta alla situazione, consentendo finalmente di essere subito operativi su quasi tutti gli edifici interessati dai crolli, salvaguardando ovviamente gli elementi costruttivi di pregio, che dovranno assolutamente essere recuperati".

Recupero grazie a foto e rilievi geometrici

Il recupero è possibile anche grazie all'utilizzo di riprese fotografiche, rilievi geometrici e impiego di mezzi e tecnologie utili a documentare l'esistente. "È doveroso restituire alla cittadinanza l'identità dei Comuni e delle loro frazioni, preservando la cultura materiale di questi piccoli centri - concludono dalla stessa Soprintendenza - e senza negare l'accaduto: una ferita dolorosa sì, ma che farà per sempre parte della storia insita del luogo".