L'opera, rinvenuta in un'intercapedine della chiesa di Sant'Alessio all'Aventino, risale alla metà del XII secolo e ritrae il santo insieme a Cristo pellegrino
Un lungo lavoro d’indagine
La scoperta è il frutto di un lungo lavoro d’indagine, partito dalla ricerca d’archivio, come racconta Viggiani. La studiosa, che ha anche collaborato in qualità di consulente con sindaci e ministri, racconta di essersi imbattuta in una lettera, scritta nel 1965 dall'Ufficio speciale del Genio Civile per le Opere edilizie della capitale e destinata alla Soprintendenza ai monumenti per il Lazio, nella quale si cita "un affresco in ottimo stato di conservazione”, rinvenuto per caso durante i lavori per il consolidamento di una torre campanaria. Tuttavia, la missiva non specificava di quale chiesa.
"C'è voluto un po', ma alla fine l'ho trovato", sottolinea la studiosa. Qualche mese fa, l'opera è stata messa in sicurezza dalla restauratrice Susanna Sarmati in collaborazione con la soprintendenza speciale di Roma, guidata da Francesco Prosperetti, con la direzione lavori di Mariella Nuzzo e Carlo Festa. L’affresco è ancora in parte inaccessibile per problemi di sicurezza.
Risalente al XII secolo
Il dipinto risale alla metà del XII secolo ed è contornato da una cornice che Sarmati ha definito di "eccezionale raffinatezza”. Nell’edificio originario, illustra ancora Viggiani, il dipinto occupava la parete della controfacciata, in una posizione di rilievo, forse per la fama di cui godeva Sant’Alessio in quell’epoca. “Chi ristrutturò la chiesa nei secoli successivi murando la controfacciata fece comunque attenzione a proteggere l'affresco", fa notare la storica. L’opera misura 90 centimetri di larghezza per oltre 4 di altezza, mentre un'altra porzione, probabilmente delle stesse dimensioni, è ancora coperta dal muro.
Il commento del soprintendente Francesco Prosperetti
L'affresco medievale ritrovato a Roma "è stato rinvenuto in un'intercapedine tra due muri, ed è solo parzialmente riemerso. Il progetto di restauro e studio è inteso a stabilire la fattibilità di un completo ricupero della pittura che, oltre a quella ora visibile, comprendeva anche altre figure". Lo fa notare il soprintendente Francesco Prosperetti, secondo il quale "solo dopo il completamento di queste operazioni sarà possibile dare una corretta interpretazione dell'affresco e formulare delle fondate ipotesi". La Soprintendenza Speciale di Roma, ricorda il soprintendente, "ha avviato un progetto di studio e di restauro sul dipinto, con anche delle ipotesi per renderlo fruibile, al termine del quale lo presenterà alla stampa. Non nascondo un certo imbarazzo a leggere di notizie esclusive, perché la dottoressa Claudia Viggiani che la ha divulgata, lavora anche per la Soprintendenza ma non fa parte della nostra pianta organica. Per questo avrebbe dovuto concordare con noi qualunque dichiarazione", conclude Prosperetti.
Le parole della sindaca Virginia Raggi
"Roma non finisce mai di stupire. Ritrovato un affresco medievale del 1100 rimasto nascosto per 900 anni in un'intercapedine della chiesa di Sant'Alessio all'Aventino. Complimenti per questa scoperta. Ringrazio tutti coloro che tutelano il nostro patrimonio storico e artistico", scrive su Instagram la sindaca di Roma Virginia Raggi, postando una foto del ritrovamento.