Esplosione a Rocca di Papa, si aggravano le condizioni del sindaco

Lazio
L'esplosione (ANSA)

Il primo cittadino, Emanuele Crestini, e il suo delegato rimangono ricoverati in prognosi riservata al Centro Grandi Ustionati dell'ospedale Sant'Eugenio

Si sono aggravate le condizioni del sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, e del suo delegato, rimasti feriti nell'esplosione che ha coinvolto, lunedì 10 giugno, il palazzo del Comune alle porte di Roma. Lo si apprende da fonti sanitarie. In particolare, sarebbero peggiorate le condizioni respiratorie a causa del fumo inalato.
Entrambi rimangono ricoverati in prognosi riservata al Centro Grandi Ustionati dell'ospedale Sant'Eugenio dove erano stati trasportati con ustioni rispettivamente sul 34% e 44% del corpo.

L'esplosione

Dipendenti, consiglieri e cittadini erano scappati dall'edificio del Municipio dopo l'esplosione, dovuta alla dispersione di gas provocata dal danneggiamento di una tubazione durante dei lavori in corso, i carotaggi sulla pavimentazione di corso Costituente. Sedici i feriti, tra quelli soccorsi sul posto e i ricoverati in ospedale. Una bambina di cinque anni, rimasta gravemente ferita e poi operata al volto per riparare una frattura all'orbita oculare, è stata dimessa dalla terapia intensiva il 13 giugno dopo essere rimasta tre giorni in terapia intensiva.

Gli indagati

Tre persone sono state iscritte sul registro degli indagati dal procuratore di Velletri, Francesco Prete, con le accuse di disastro colposo e lesioni, gravi o gravissime. Si tratta del legale rappresentante di una ditta appaltatrice di Frosinone, del tecnico geologo incaricato dei lavori (i due sono fratelli), e del geologo cui il Comune aveva affidato le indagini geognostiche. 

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