Roma, riciclavano auto fingendo di appartenere ai servizi di sicurezza: sette arresti
LazioTramite documenti falsi l'organizzazione criminale aveva creato un soggetto virtuale per riciclare autoveicoli e, con false licenze di Ncc, si fingeva dei servizi di sicurezza
Arrestate a Roma sette persone, accusate di associazione a delinquere, ramificata sul territorio nazionale e finalizzata alla commissione di reati quali appropriazione indebita, ricettazione, auto-riciclaggio e falso ideologico. Secondo gli agenti della squadra mobile, che hanno eseguito le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma l'organizzazione criminale, composta da pregiudicati romani, calabresi e abruzzesi, tutti radicati nella Capitale, tramite documenti falsi aveva creato un soggetto virtuale per riciclare autoveicoli e, con false licenze di Ncc, si fingeva dei servizi di sicurezza.
Le indagini
Due uomini di 43 anni di Celano, in provincia dell'Aquila, con precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati individuati come i promotori e gli organizzatori. Le indagini sono nate nel giugno del 2018 a partire dal controllo, effettuato da personale di un commissariato della questura di Roma, di un furgone adibito al servizio di noleggio con conducente sul quale, a seguito degli accertamenti in banca dati, sono emerse anomalie: risultava provento di furto, ma successivamente reimmatricolato con targhe diverse. Le ulteriori verifiche hanno consentito di fare luce su una vera e propria organizzazione che, in occasione dei vari controlli su strada a cui erano sottoposti gli affiliati, riusciva, attraverso l'invio di mail ingannevoli grazie ad indirizzi di posta elettronica virtuali creati in rete, a eludere le verifiche a loro carico. Gli autisti dei mezzi utilizzati per esercitare abusivamente l'attività di Ncc, quando venivano fermati dalle Forze dell'Ordine, erano in grado di aggirare qualsiasi riscontro, talvolta spacciandosi per appartenenti ai servizi di sicurezza impegnati in fantomatiche operazioni sotto copertura.