Festeggiamenti Lazio, scontri a Roma: liberato il tifoso arrestato

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Foto di Archivio (ANSA)

Il giudice, nell'ambito del processo per direttissima, ha convalidato l'arresto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, ma non ha emesso alcun provvedimento cautelare.

E' tornato libero Simone Donati, il tifoso della Lazio di 33 anni arrestato questa mattina per gli scontri avvenuti nella notte, a Roma, nel corso delle celebrazioni per i 119 anni dalla fondazione del club biancoceleste.
Durante i festeggiamenti, un gruppo di circa 300 tifosi, a volto coperto, poco dopo la mezzanotte, si era staccato dai circa 2500 presenti in piazza e aveva iniziato a lanciare bottiglie, bombe carta, pietre e altri oggetti contro la polizia che ha risposto con cariche, lacrimogeni e idranti. Il bilancio è stato di otto poliziotti feriti, con una prognosi dai 4 ai 20 giorni, un ultà arrestato e tre denunciati. Nei loro confronti verranno emessi provvedimenti di Daspo.

Leodori: "Solidarietà agli agenti aggrediti"

Sulla vicenda è intervenuto, con un comunicato, il presidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori. "Esprimo la totale vicinanza agli agenti delle forze dell'ordine che questa notte sono stati oggetto di atti di folle violenza da parte di alcuni figuri che nulla hanno a che vedere con la vera tifoseria", si legge. E ancora: "Mi auguro che gli autori di queste scene vergognose siano al più presto identificati e perseguiti con rigore assoluto".

Le parole di Claudio Lotito

Dure parole di condanna dal presidente della Lazio, Claudio Lotito: "Io rispondo dei comportamenti della società, non dei singoli comportamenti di pseudo-tifosi. Come ha detto il ministro Salvini, la responsabilità è personale".
"Per me i tifosi sono quelli che partecipano in modo appassionato alla vita della squadra del cuore nel rispetto delle regole - ha aggiunto Lotito -, tutto gli altri fanno delle scelte diverse e ne risponderanno".

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