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Roma, sgomberata l’ex fabbrica Penicillina

Lazio
Un momento dello sgombero dell'ex fabbrica di penicillina su via Tiburtina a Roma (ANSA)

L’edificio si trova sulla Tiburtina. È stato chiuso il tratto in direzione Grande raccordo anulare davanti allo stabile. Trovate 40 persone dentro lo stabile

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Sgomberata l'ex Penicillina, la fabbrica che si trova su via Tiburtina a Roma. Sul posto è arrivato il ministro degli Interni e vicepremier Matteo Salvini che poi, al termine del sopralluogo, ha lasciato lo stabile. Il tratto di via Tiburtina in direzione Grande raccordo anulare, dove sono entrati gli agenti, è stato chiuso e poi riaperto al termine delle operazioni. Sono intervenute decine di blindati delle forze dell'ordine e pattuglie della polizia locale. L'edificio, abbandonato da anni, era una delle occupazioni storiche della città. Nello stabile sono state trovate circa 40 persone, 50 bombole e due gruppi elettrogeni. Durante lo sgombero si è formato un sit-in spontaneo a cui hanno partecipato un gruppetto di migranti sgomberati e militanti di Potere al Popolo. "Conversione ex penicillina. 1000 case popolari", lo striscione esposto. Accesi anche alcuni fumogeni.

Trovate all'interno circa 40 persone

Secondo fonti di polizia all'interno dell'ex fabbrica sono state trovate circa 40 persone. Sono in corso le operazioni di identificazione. All'interno ci vivevano circa 400 persone, principalmente nord africani, ma anche famiglie di italiani. "Sono andati via tutti nei giorni scorsi - racconta un ragazzo senegalese - anche io ho dormito stanotte in strada". Stamattina all'alba su via Tiburtina c'erano diversi migranti che camminavano spingendo dei trolley.

Salvini: "Fiero di questo intervento, previsti altri sgomberi"

"Sono orgoglioso di questo intervento di legalità, pulizia e sicurezza atteso da anni", ha affermato Salvini a margine del sopralluogo all'ex fabbrica. Era un punto di spaccio e rifornimento per buona parte della città. Aggressioni, rapine, accoltellamenti, furti e violenze erano all'ordine del giorno. Le poche decine di persone regolari e realmente bisognose saranno prese in carico dalle istituzioni. I 35 rintracciati questa mattina nella struttura - ha aggiunto- sono stati portati in questura per accertamenti: in caso di irregolarità saranno espulsi. Gli altri sono e saranno individuati, seguiti e identificati ovunque si trovino. Nelle prossime settimane sono già previsti altri sgomberi a Roma e in tante altre città italiane.".

La contestazione al ministro degli Interni

Al suo arrivo all’ex fabbrica della Penicillina il ministro degli Interni Matteo Salvini è stato contestato da un residente. "Salvini dov'eri prima? L'amianto ce lo lasci dentro?", ha urlato. "Questo posto è così da 30 anni - ha spiegato - perché nessuno è mai venuto a controllare? Qui c'è l'amianto in polvere che ci respiriamo da 30 anni. È uno sgombero-farsa. Chi pagherà per questi veleni che ci respiriamo?". Altri abitanti hanno poi aggiunto: "Questo è uno sgombero farsa. Si sapeva da giorni e gli occupanti sono andati via. In realtà si sono spostati in altri due edifici abbandonati che si trovano nel quartiere, a poche centinaia di metri da qui".

“Qui troppo degrado”

"Qui c'è troppo degrado perciò oggi non verranno né Raggi né Salvini". A dirlo sono alcuni abitanti di San Basilio che hanno assistito allo sgombero dell'ex fabbrica di Penicillina. Un gruppetto di residenti del quartiere ha indirizzato applausi ironici e qualche insulto alle forze dell'ordine, quando sono entrati nello stabile. "Bravi, un altro show - ha detto una donna - lì dentro ormai non c'è più nessuno". "Ora sono cani sciolti - ha detto un'altra abitante - Prima almeno stavano lì dentro. Devono trovare un altro posto dove farli andare".

Contestato il segretario del Pd Roma

Il segretario romano del Pd Andrea Casu è stato contestato da un gruppo di migranti e militanti di Potere al Popolo. Casu si è avvicinato agli sgomberati che stavano effettuando un sit-in spontaneo nei pressi dello stabile ed è stato accolto con urla "vergogna", "avete governato per anni", "siete responsabili di questa situazione" e "devi andare via". Ne è nato un parapiglia e Casu è stato fatto allontanare. "Siamo venuti qui - spiega il segretario - per vigilare che questo sgombero si svolga nel pieno rispetto dei diritti umani, senza bandiere o fare propaganda, per cercare di capire cosa possa fare il Campidoglio per accogliere gli sgomberati. Alcuni militanti, credo di Potere al Popolo, visto che ci sono le loro bandiere, sono venuti attorno a noi rinfacciandoci le supposte responsabilità politiche del Pd sui migranti. Questa si chiama provocazione e fa male a questa città".

Edificio sarà presidiato

"Nei prossimi giorni l'edificio sarà presidiato, qualora la proprietà non darà seguito all'ordinanza se ne farà carico questa amministrazione. Con verifiche e eventuale abbattimento. Per evitare che il fenomeno si ripresenti, senza tralasciare diritti umani". Lo ha detto la presidente del Municipio VI di Roma, Roberta Della Casa. “Dopo 27 anni questa amministrazione si è fatta carico del problema, sono due anni e mezzo che ci lavoriamo. C'è stata la presa in carico delle fragilità con circa 35 persone assistite dal Campidoglio e tra loro due nuclei familiari. Si è proceduto alla rimozione dei rifiuti e poi è stata ripristinata la recinzione", ha aggiunto.