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Rieti, esplosione in distributore: identificata la seconda vittima

Lazio
L'incendio al distributore di Rieti

Atteso l'esito del test del Dna sul cadavere per risalire alla sua identità. Il corpo, semi carbonizzato, è stato sbalzato via per decine di metri e ritrovato lontano dal distributore

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Manca ancora l'ufficialità, attraverso l'esame del Dna che è in corso, ma da quanto trapela i carabinieri di Rieti avrebbero identificato la seconda vittima. A quanto ha appreso l'ANSA da fonti giudiziarie, il corpo carbonizzato, trovato vicino al distributore, potrebbe essere quello di Andrea Maggi, 38 anni, di Montelibretti (Roma). I militari hanno già effettuato il prelievo del Dna dal fratello del 38enne e il responso dell'esame è atteso a breve.

Salaria resterà ancora chiusa

La statale Salaria rimarrà ancora chiusa, in entrambe le direzioni, per facilitare le operazioni di bonifica dell'area colpita dall'esplosione. Il comune di Fara Sabina ha fatto sapere, inoltre, rispetto a quanto riferito in mattinata, che il traffico rimarrà vietato temporaneamente anche sulla Salaria Vecchia. Invariate le indicazioni riguardanti la viabilità provvisoria. In particolare per chi proviene da Roma percorrendo la via Salaria o la strada Ss4Dir è prevista una diramazione a Passo Corese, area semaforica; per chi proviene da Rieti è prevista diramazione su strada Farense SP41, altezza Corese Terra, direzione Canneto; per Poggio Mirteto è prevista diramazione per strada SR313; è consentito il traffico, sulla Vecchia Salaria, solo dei mezzi pesanti (sopra le 3,5t) e dei mezzi di soccorso.

Attesa informativa, sequestrata area

Attende in giornata una prima informativa la Procura di Rieti. Il PM Lorenzo Francia ha compiuto ieri un sopralluogo nell'area del disastro, ora sequestrata. La Procura ha nominato già un consulente, al lavoro da questa mattina, e sta acquisendo le immagini registrate dalle telecamere di cui è dotata l'area di servizio, ma anche quelle postate sui social network dagli automobilisti che si trovavano nella zona. Nell'inchiesta al momento ipotizza l'omicidio colposo e dovrà chiarire cosa ha causato l'incendio e le successive esplosioni della cisterna che stava scaricando gpl nel distributore. 

Lo svuotamento cisterne

Nell'area di servizio Ip di Borgo Quinzio, è in corso lo svuotamento delle cisterne del distributore. Da questa mattina sono state effettuate le operazioni di bonifica dell'intera area interessata dall'esplosione.  

La tragedia

Due morti e 23 feriti è il bilancio di una tremenda esplosione (IL VIDEO) in un’area di servizio sulla via Salaria a Borgo Quinzio, in provincia di Rieti. Tra le vittime un vigile del fuoco e un uomo che, al momento dello scoppio, si trovava vicino al distributore. Tra i feriti ci sono altri sette pompieri, giunti sul posto prima del boato dai distaccamenti di Poggio Mirteto e Montelibretti proprio per provare a sedare le fiamme, e alcuni soccorritori del 118 rimasti ustionati al volto. Sei feriti sono gravi e sono stati trasportati dal 118 in diversi ospedali con ustioni e traumi. La procura della Repubblica di Rieti ha aperto un'inchiesta. Il fascicolo è stato assegnato al PM Cusano e ai sostituti Maruotti e Francia.

Regione: "23 feriti nell'esplosione"

"Il totale dei feriti coinvolti nella forte esplosione avvenuta ieri pomeriggio in un distributore sulla via Salaria e giunti nei pronto soccorso è complessivamente di 23 persone. Di queste cinque sono giunte autonomamente con mezzi privati e 18 con i mezzi di soccorso intervenuti prontamente. Attualmente risultano ricoverate 16 persone mentre le restanti sono state dimesse". Lo ha dichiarato in una nota l'Assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato. "I 16 feriti sono distribuiti - ha spiegato - presso il Sant'Andrea (4 feriti), il Policlinico Gemelli (2 in dimissione) e il De Lellis a Rieti (3 feriti); i feriti più gravi si trovano presso il Centro Grandi Ustioni del Sant'Eugenio (7 di cui 2 donne e 5 uomini) con ustioni tra il 25% e il 50% del corpo. Sono tutti in prognosi riservata e stabili. L'equipe del Centro Grandi Ustioni ha lavorato continuativamente tutta la notte per assicurare la massima assistenza ai pazienti e nei prossimi giorni, seguendo l'evolversi del quadro clinico, saranno in grado di effettuare i trapianti di pelle. La rete dell'emergenza e presa in carico dei feriti ha risposto positivamente e in ogni struttura ospedaliera del Sistema sanitario regionale stanno prestando le cure appropriate".