Roma, guardie giurate asportavano soldi da macchinette Atac: arrestate

Lazio
Foto di Archivio (Agenzia Fotogramma)

Undici le guardie giurate arrestate: erano addette al trasporto e alla vigilanza dei biglietti e del denaro di parcometri e biglietterie bus e metro di proprietà di Atac 

A Roma undici guardie giurate, addette al trasporto e alla vigilanza dei biglietti e del denaro di parcometri e biglietterie bus e metro di proprietà di Atac, sono state arrestate dalla guardia di finanza. Approfittando del fatto che le macchine emettitrici di biglietti fossero datate, gli indagati prelevavano dalle casse banconote e monete, spesso anche non rendicontate dal contatore elettronico. Tra i 250 e i 500 euro a testa al giorno, la media del guadagno illecito per ciascuno degli indagati.

Le indagini

"A Termini oggi ho fatto la ricarica. Biglietti bloccati, soldi rubati". Così una delle guardie giurate arrestate in una intercettazione citata nell'ordinanza di custodia cautelare. L'indagine è partita dalla denuncia di un collega che si era rifiutato di dividere la somma illecitamente prelevata. 

Le dichiarazioni del Gip

Secondo il Gip Corrado Cappiello siamo in presenza di "modalità operative collaudate" messe in atto dagli arrestati "anche grazie a una sostanziale assenza di controlli". Le "appropriazioni di denaro quantificabili presuntivamente nell'importo di alcune centinaia di euro a persona per turno, costituenti di fatto, una parallela e sicura fonte di reddito con cui - stando alle parole degli stessi indagati - soddisfare l'acquisto di beni di consumo ovvero garantirsi la pensione, tanto da non preoccuparsi né dei controlli di polizia né della paventata presenza di telecamere nei furgoni". Condotte "caratterizzate dal più totale disprezzo per le regole e una personalità connotata dall'assoluta assenza di senso del dovere e di responsabilità nello svolgimento del proprio lavoro".

La nota di Atac

Riferendosi agli addetti della ditta aggiudicataria, Atac sottolinea che "tutti gli eventuali ammanchi sono a carico del fornitore". "Atac, che è parte lesa dell'inchiesta e si costituirà parte civile nel procedimento - si legge nella nota diffusa dall'azienda dei trasporti romana - ha assicurato piena e costante collaborazione agli organi investigativi e si è attivata anche per rendere più efficaci i sistemi interni che sovrintendono alla gestione dei valori. Anche per questa ragione Atac ha deciso di investire nello sviluppo dei pagamenti elettronici. Sono stati già aggiornati 1.000 parcometri, nei quali è già possibile pagare con carta di credito, ed è stata decisa la sostituzione delle macchinette emettitrici biglietti, ormai obsolete, per offrire anche questa possibilità di pagamento".

Il modus operandi

La denuncia è stata presentata nei mesi scorsi dal legale rappresentate della "Unisecur". Nell'ordinanza di custodia di 54 pagine il Gip ricostruisce il modus operandi del gruppo. Nelle intercettazioni gli indagati utilizzavano una sorta di slang e definivano "lavoretto" l'attività illecita da mettere a segno.
"Sono 16/17 anni che questo lavora dentro... ruba i soldi a rotta de collo", afferma uno degli indagati lamentandosi del fatto che uno dei suoi colleghi "rubava da solo" senza dividere i soldi. In un altro dialogo due arrestati organizzano un incontro per scambiare il denaro: "sto gonfio come un uovo - si legge nella intercettazione - ce stava il concerto a piazzale Flaminio, e era pieno da Termini a piazza de Spagna". E ancora: "Aspetta a darmi i soldi, ancora non avemo fatto niente. A Vittorio Emanuele non ho manco guardato dentro le macchinette".

Le parole della sindaca Virginia Raggi

Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi: "Un atto vile e criminale quello che avrebbero portato a termine undici guardie giurate, accusate di rubare denaro direttamente dalle biglietterie automatiche su cui dovevano vigilare. Macchine distributrici di biglietti bus e metro Atac che sarebbero state letteralmente depredate, a danno di tutti i cittadini", scrive la sindaca della Capitale sul proprio profilo Facebook.
"Gli undici indagati si sarebbero intascati fino a 500 euro al giorno. A testa. Un reato reso ancora più odioso dal danno arrecato alla collettività. Quei soldi infatti potevano essere utilizzati per migliorare il servizio di trasporto pubblico nella nostra città. Atac, come parte lesa, si costituirà parte civile nel procedimento, così come chiederà al fornitore tutte le risorse mancanti. Il mio ringraziamento va agli uomini della Guardia di Finanza che hanno messo fine a questa attività criminale, rendendo un importante servizio alla Capitale", conclude la Raggi. 

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