Vito Crimi, chi è il veterano del M5s successore di Di Maio che gestirà la transizione

Politica

È tra gli esponenti storici del Movimento: nel 2007 l'esordio ai meetup di Grillo a Brescia, poi la candidatura a governatore lombardo nel 2010. È stato eletto senatore per 2 mandati consecutivi. È lui il reggente che sostituisce il capo politico dimissionario

Tra i veterani del Movimento 5 stelle, Vito Crimi ha ormai una lunga storia tra le fila pentastellate, che si snoda dai primi meetup di Beppe Grillo nel 2007 al ruolo di senatore e capogruppo, fino a quello di sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Conte bis. Ora Crimi è il successore, nel ruolo di reggente, alla guida del Movimento di Luigi Di Maio, che ha annunciato un passo indietro come capo politico (FOTOSTORIATUTTI GLI AGGIORNAMENTI). 

Chi è Vito Crimi

Crimi è nato a Palermo il 26 aprile del 1972. Cresciuto nel quartiere Brancaccio, ottiene il diploma di liceo scientifico nel 1990 e si iscrive all’università alla facoltà di Matematica di Palermo, senza però mai completarla. Nel 2000 si trasferisce a Brescia, dove lavora come assistente giudiziario alla Corte d’Appello.

L’esordio nel M5s e la carriera politica

Nel 2007 Crimi si iscrive al Meetup Amici di Beppe Grillo di Brescia, i gruppi territoriali che costituiscono il nucleo da cui è nato il Movimento 5 stelle, dando inizio alla sua attività politica. Nel 2010 è già tempo per la prima candidatura, quella a presidente della Regione Lombardia nel 2010. Alle elezioni regionali ottiene il 3% delle preferenze. Nel 2013 Crimi viene eletto senatore per il Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Lombardia e per i primi tre mesi di legislatura ricopre il ruolo di capogruppo del M5s al Senato. Nel corso del mandato fa parte della prima Commissione permanente Affari Costituzionali del Senato, della Giunta per le Elezioni e per le Immunità e del Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica).

Nel 2013 l’episodio dello streaming con Pier Luigi Bersani

La figura di Crimi è ricordata anche per l’episodio del 2013 della diretta streaming dell’incontro, in qualità di capogruppo al Senato del M5s e insieme all’omologa alla Camera Roberta Lombardi, con l’allora premier incaricato di formare un governo, Pier Luigi Bersani, all’epoca del Pd. Un incontro che naufragò ponendo fine ai tentativi di dialogo del Partito democratico per formare un governo di centrosinistra. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferirà poi l’incarico a Enrico Letta, che presiederà un governo di larghe intese fino al 2014.

La rielezione a senatore e la nomina a sottosegretario

Nelle elezioni del 2018 Crimi ottiene la rielezione al Senato per il M5S e assume il ruolo di vicepresidente vicario del gruppo parlamentare. Durante i primi due mesi della legislatura svolge le funzioni di presidente della Commissione speciale per l’esame degli atti urgenti presentati dal governo. Viene poi nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria del primo Governo Conte. Fanno discutere le sue posizioni su Radio Radicale, l’emittente a rischio chiusura a cui Crimi annuncia di non volere rinnovare la convenzione che stanzia per essa fondi pubblici. A Crimi viene affidata anche un’ulteriore delega alla Ricostruzione post sisma. Il 13 settembre 2019, viene nominato viceministro dell’Interno del Governo Conte bis.

Successore di Di Maio come capo politico M5s 

Tra gli ultimi mesi del 2019 e l'inizio del 2020, dopo alcuni flop elettorali del M5s avvenuti nei mesi precedenti (come alle elezioni Europee e alle Regionali in Umbria), cominciano a diffondersi rumors sulle possibili dimissioni del capo politico pentastellato Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri del governo Conte bis deve anche fare i conti con una corrente interna al Movimento che gli chiede un passo indietro. Passo indietro che arriva il 22 gennaio 2020. "Le mie funzioni passano a Vito Crimi, che è il rappresentate più anziano del Comitato di garanzia", annuncia Di Maio. Crimi, così, diventa il reggente che gestirà il Movimento durante la fase di transizione verso la nomina del nuovo capo politico pentastellato.

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