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Calabria al voto, tra vecchi problemi e voglia di riscatto. VIDEO

Politica

Ketty Riga

©Getty

Il 4 e 5 Ottobre la Calabria torna al voto per eleggere il nuovo presidente della Regione. Sanità, infrastrutture, lavoro, criminalità sono le questioni sul tavolo del futuro Governatore, che avrà in mano un’occasione unica di sviluppo per una delle Regioni più arretrate d’Italia: i miliardi di euro del Recovery Fund.   

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Quattro candidati per una poltrona. La Calabria, dopo la prematura scomparsa di Jole Santelli, torna al voto per eleggere il nuovo presidente della Regione. Anche questa volta con uno spettro ben conosciuto: l’astensionismo, il vero vincitore di ogni tornata elettorale, figlio di una politica che non ha saputo imprimere quella svolta sempre promessa e mai realizzata.  Così i calabresi, stanchi di aspettare, da anni fanno le valigie: per curarsi, per studiare, per trovare lavoro. La Regione ogni anno perde un pezzo della sua popolazione: nel 2019 c’è stata una riduzione del 9,4% dei suoi residenti.   

Sanità al collasso

Con una Sanità al collasso, commissariata da 11 anni, un debito “monstre”, 18 ospedali chiusi e il blocco delle assunzioni, i calabresi non possono nemmeno contare su livelli minimi di assistenza (i LEA hanno il punteggio di 125, ben sotto la sufficienza che è di 160) e scelgono il Nord per curarsi: con il paradosso di sborsare nelle casse delle altre Regioni, ogni anno, per i ricoveri fuori dai propri confini, centinaia di milioni di euro.  

Statale 106, la più pericolosa d'Italia

Gli incendi di questa estate hanno mostrato il volto più fragile di un territorio che se non è alle prese col fuoco - spesso di origine dolosa, come quest’estate in Aspromonte - alle prime piogge frana come un castello di sabbia.   

E mentre si torna a parlare della necessità di costruire il Ponte sullo Stretto di Messina, la Statale Ionica 106, lunga oltre 400 km ed unica arteria di collegamento da Taranto a Reggio Calabria, continua ad essere la strada più obsoleta e pericolosa d’Italia: dall’inizio dell’anno ad oggi sono già 15 le vittime. Molte delle quali giovanissime. Ma negli ultimi 25 anni, sulla strada della morte, i decessi sono stati più di 750. E l’alta velocità ferroviaria sembra ancora fantascienza.

Il risultato è che senza infrastrutture, il turismo, vera ricchezza della Calabria, difficilmente potrà svilupparsi in maniera solida e duratura. 

'Ndrangheta, un'aula bunker per il maxiprocesso

Intanto a Lamezia Terme, si sta celebrando il più grande processo della storia contro la ‘Ndrangheta: 450 imputati rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta “Rinascita Scott” coordinata dalla Procura Antimafia di Catanzaro guidata dal Procuratore Nicola Gratteri. E’ stato lo stesso Gratteri a volere fortemente che questo processo – con i suoi intrecci tra boss, politica, massoneria e imprenditoria - si svolgesse in Calabria: per dare un senso di sicurezza a una Regione violentata  e deturpata dalla prepotenza mafiosa. E così, in 5 mesi, in un capannone già esistente, è stata allestita una delle più grandi e tecnologiche aule bunker del Paese. Il segno che anche in Calabria, le cose si possono fare bene e in tempi brevi.

 

Il NYTimes celebra lo Zibibbo di Pizzo

Come la storia di Giovanni Benvenuto, che al contrario di tanti suoi coetanei – l’emigrazione giovanile da queste parti ha il tasso più alto d’Italia - dopo la laurea ha fatto il percorso inverso ed è tornato in Calabria per coltivare i vigneti del nonno. Ora, da quelle terre, è nato lo Zibibbo Benvenuto, un vino bianco tra i più buoni d’Italia. E a dirlo è il New York Times.

 

La sfida dei prossimi anni: i mld del Recovery Plan

Insomma, la Calabria torna al voto tra vecchi problemi e voglia di riscatto. Con una chance storica, i fondi europei del Recovery Fund. Miliardi di euro, cruciali per la sua ricostruzione e rinascita e che saranno sul tavolo del prossimo Governatore. Ecco perché questo voto ha un significato strategico per il futuro dei calabresi tutti.