Secondo l'emendamento del governo alla manovra, che dovrà essere votato dalla Commissione bilancio al Senato, chi richiede soccorsi ingiustificati o causati da dolo o colpa grave dovrà pagare per l'intervento delle forze dell'ordine
Gli interventi di soccorso alpino o in mare effettuati da polizia e carabinieri diventeranno a pagamento se ritenuti non giustificati o se saranno ricondotti a dolo o colpa grave di chi è stato soccorso. È quanto prevede un emendamento alla manovra, riformulato dal governo e che dovrà essere votato dalla Commissione Bilancio del Senato, come riporta il Sole 24 ore.
Stretta già prevista per la Gdf
La stretta era già prevista dal testo licenziato dal Consiglio dei ministri il 17 ottobre con riferimento agli interventi della Guardia di Finanza, mentre ora la misura viene anche agli interventi promossi dagli altri due corpi. Dal 2026 dunque la richiesta di aiuto, in montagna così come in mare, andrà giustificata e motivata e, se non ci sarà una motivazione adeguata e reale, l'intervento di soccorso sarà a pagamento. Allo stesso modo, dovrà pagare chi causerà, per dolo o colpa grave, un incidente o un evento che richiede l'intervento di polizia e carabinieri.