Sui banchi della commissione Bilancio al Senato è finito un testo che punta a "rafforzare le capacità industriali della difesa". Si tratta di una riformulazione depositata dall'esecutivo in commissione Bilancio e che raccoglie e rivede tre emendamenti presentati da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia
La spinta alla “produzione e al commercio di armi” arriva con un emendamento alla manovra. Dieci righe, riformulazione delle proposte di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, accorpate in un unico testo e pronte per essere votate dalla commissione Bilancio del Senato. Nello specifico l'emendamento prevede che "al fine di tutelare gli interessi essenziali della sicurezza dello Stato e di rafforzare le capacità industriali della difesa riferite alla produzione e al commercio di armi, di materiale bellico e sistemi d'arma, con uno o più decreti del ministro della Difesa di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono individuate, anche con funzioni ricognitive e comunque nell'ambito delle risorse previste a legislazione vigente, le attività, le aree e le relative opere, nonché i progetti infrastrutturali, finalizzati alla realizzazione, ampiamento, conversione, gestione e sviluppo delle capacità industriali della difesa, qualificati come di interesse strategico per la difesa nazionale".
M5s: "Deriva che va fermata"
"Con la follia del maxiemendamento alla manovra e delle sue riscritture, che dicono e non dicono sulle pericolose intenzioni del governo, siamo arrivati a una deriva che va urgentemente fermata - comunicano in una nota i parlamentari M5s delle commissioni Bilancio e Finanze di Senato e Camera -. Ora spunta fuori una riscrittura governativa per la conversione di opere, attività e infrastrutture in direzione della produzione e commercio di armi. È la conferma del cuore della manovra, ovvero la micidiale austerità finalizzata solo all’aumento delle spese militari. Tutto questo mentre si tagliano le pensioni, si allungano surrettiziamente i tempi di ritiro dal lavoro, si calpestano gli investimenti previdenziali dei giovani, si inserisce una tassa occulta sulle fatture emesse dalle imprese, si penalizzano i professionisti che lavorano per la Pa, si offre alle imprese solo una toppa all’enorme falla aperta dal governo sugli incentivi a fine 2025".
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Bonelli: "Economia di guerra"
"Il blitz del governo sulla manovra economica, che punta a trasformare le fabbriche italiane in luoghi di produzione di armi, è gravissimo – commenta in una nota Angelo Bonelli, deputato Avs e co-portavoce di Europa verde -. Poche ore fa l’esecutivo ha presentato un emendamento che aggiunge il comma 9-bis all’articolo 60, consentendo 'la realizzazione di progetti infrastrutturali finalizzati alla realizzazione, all’ampliamento, alla conversione, alla gestione e allo sviluppo delle capacità industriali della difesa, qualificati come di interesse strategico per la difesa nazionale'. Siamo di fronte alla trasformazione dell’economia italiana in un’economia di guerra, che paga a Trump il prezzo di una scelta irresponsabile: destinare il 5% del Pil alla spesa militare, circa 100 miliardi di euro l’anno, mentre si continuano a tagliare risorse a pensioni, scuola, sanità e trasporto pubblico".