Dopo il caso dell'estate, con le polemiche che hanno accompagnato l'azzeramento del Nitag (Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni) per l'inserimento fra i componenti di due medici nel mirino causa opinioni di stampo 'no-vax', il ministro della Salute difende le sue scelte
"Il comitato sui vaccini? Certo, rifarei tutto". Lo spiega in un colloquio con il Messaggero il ministro della Salute Orazio Schillaci in merito alle polemiche dopo il caso dell'azzeramento del Nitag per la presenza di medici vicini al pensiero 'no vax', che ha creato tensioni nel centrodestra. Ma lui prosegue: "io sono tranquillissimo, vediamo che succede. Non mi sento sfiduciato dalla premier", rimarca.
"Togliere l'obbligo ai vaccini? Non esiste"
"La salute è un patrimonio da preservare, andrebbe tolta dall'agone politico. Abbiamo uno straordinario servizio sanitario nazionale, al netto delle tante difficoltà di chi ci lavora ce lo invidiano nel resto del mondo, la salute è il tema che più interessa alle persone - prosegue il ministro -. La sanità è di tutti, è anzitutto dei cittadini e non dovrebbe essere politicizzata". La Lega e Matteo Salvini hanno colto la palla al balzo dell'affaire Nitag per rilanciare un'antica battaglia del Carroccio. Ovvero la crociata contro l'obbligo vaccinale per i minori previsto dalla legge Lorenzin. "Rivedere l'obbligo? Non esiste. Non è nel programma del centrodestra e nessuno me ne ha mai parlato. Ognuno ha le sue idee ma questa cosa non è all'ordine del giorno", conclude.