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Voto ai sedicenni, a che punto sono le proposte di riforma in Italia? Cosa sapere

Politica
©Ansa

Introduzione

Nel Regno Unito, il governo laburista di Keir Starmer ha presentato un progetto di legge ad hoc di riforma della legge elettorale concepito per allargare la partecipazione al voto e ampliare il diritto ai cittadini dai 16 anni in su, prima della maggiore età legale. E in Italia? Ecco cosa sapere

Quello che devi sapere

L’abbassamento dell’età per votare

Il progetto della maggioranza laburista è stato illustrato alla Camera dei Comuni dalla sottosegretaria Rushanara Ali e rivendicato alla stregua di un passaggio necessario per "la modernizzazione della democrazia britannica" sia dallo stesso Starmer, sia dalla vicepremier Angela Rayner, l’anima più progressista della compagine e regista dell'iniziativa. L'obiettivo è farlo entrare in vigore entro le prossime elezioni politiche previste nel Paese nel 2029, a scadenza di legislatura, salvo anticipi

 

Per approfondire: Rivoluzione in Uk, in arrivo il voto a partire dai 16 anni di età

Gli altri punti

Il testo prevede inoltre una facilitazione sui documenti utilizzabili per votare, dopo la controversa introduzione sotto gli ultimi governi conservatori dell'obbligo di presentare ai seggi un "ID": con la possibile esibizione di semplici carte bancarie con foto e una diffusione più ampia della registrazione automatica online alle liste elettorali. Un alleggerimento di regole "troppo rigide", nelle parole della vicepremier Rayner, che spera con questa riforma non solo di riportare la gente alle urne dopo il calo dell'affluenza dell'anno scorso sotto il 60% (record negativo dal 2001) ma anche di riconquistare posizioni rispetto alla destra “trumpiana” di Reform Uk di Nigel Farage, dato in vantaggio nei sondaggi

 

Per approfondire: Elezioni, disinformazione e IA: rapporto analizza quanto accaduto lo scorso anno

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L’iter della riforma

L’epilogo della riforma sembra essere apparentemente scontato, dato il dominio di seggi di cui il partito di governo dispone a Westminster. L’iter, tuttavia, non inizierà prima di settembre nelle intenzioni dell'opposizione Tory (aggrappata tradizionalmente a un elettorato maturo, se non anziano), che invoca "uno scrutinio approfondito" del testo dopo la pausa estiva dei lavori parlamentati in calendario dal 22 luglio a tutto agosto

Starmer: “Giusto che i sedicenni dicano cosa fare con i loro soldi”

"Credo sia davvero importante che i sedicenni e i diciassettenni possano votare, visto che sono ritenuti grandi abbastanza per lavorare e pagare le tasse: se paghi è giusto che abbia l'opportunità di dire cosa vuoi che si faccia con i tuoi soldi, in che modo il governo debba spenderli", ha commentato Starmer. "A 16 anni i giovani possono lavorare, pagare le tasse e anche arruolarsi nell'esercito", gli ha fatto eco Ali alla Camera, e "quindi non c'è ragione per la quale non debbano dire la loro su chi governa il nostro Paese"

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Il confronto con gli altri Paesi europei

L'abbassamento dell'età degli aventi diritto al voto rappresenta la novità più significativa in materia dal 1969, quando la maggioranza che sosteneva un altro governo laburista, quello di Harold Wilson, la portò da 21 a 18 anni e uniforma il contesto nazionale dell'intero Regno a Scozia e Galles, dove gli over 16 possono già esprimersi a livello locale. Resta però una relativa eccezione in un'Europa nella quale solo un pugno di Paesi ha aperto le elezioni generali ai sedicenni: con l'Austria battistrada nel 2007, seguita finora da Malta, Grecia, Germania e Belgio

E in Italia?

In Italia il diritto di voto è sancito dall’articolo 48 della Costituzione che dispone: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età”. Il voto ai sedicenni è attualmente oggetto di una proposta di legge a prima firma della vicepresidente M5s Chiara Appendino, deputata ex sindaca di Torino che il 7 ottobre 2024 ha presentato alla Camera un testo in tal senso, con l'obiettivo di combattere il sempre più crescente astensionismo alle urne. La proposta giace però in Commissione e non si intravvedono segnali di un possibile sbocco positivo. L'ultimo intervento normativo sull’età degli elettori è del 2021, con l'abbassamento da 25 anni a 18 dell'elettorato attivo per il Senato, equiparandolo a quello della Camera dei deputati

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Il tema negli ultimi anni

Negli anni, in effetti, si sono succedute diverse proposte sul voto ai sedicenni: l'ex premier ed ex segretario Pd Enrico Letta lo propose nel 2019, e l'allora premier Giuseppe Conte, oggi leader M5s, si disse d'accordo. Poi nel 2021, all'Assemblea dem, prima che la sua elezione a segretario dem venisse ufficializzata, lo stesso Letta rilanciò il tema, ponendolo tra i primi punti del programma della sua segreteria, tornandoci, infine, in occasione delle elezioni del 2022

Le proposte

Per la verità, l'idea del voto ai sedicenni non è una novità nei progetti del centrosinistra: tra i primi a sollevare il tema era stato Walter Veltroni, che aveva lanciato la proposta nel 2007, quando divenne segretario Pd. Nel 2015, però, anche la Lega si dilettò con l'argomento, presentando una proposta di legge costituzionale al riguardo, supportata dal segretario Matteo Salvini che rilanciò la questione parlandone a una iniziativa politica a Bologna. In tempi più recenti, sempre alla vigilia delle elezioni politiche del 2022 è intervenuto dal suo blog Beppe Grillo, sostenendo il voto ai sedicenni per contrastare l'astensionismo

 

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