Rivoluzione in Uk, in arrivo il voto a partire dai 16 anni di età

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"Hanno l'età per andare a lavorare, hanno l'età per pagare le tasse e ritengo che se si versa il proprio contributo, si dovrebbe avere la possibilità di decidere come si vuole che vengano spesi i propri soldi e in che modo il governo dovrebbe procedere", ha dichiarato il Primo Ministro, Keir Starmer

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Il governo britannico ha dichiarato in queste ore di voler concedere ai sedicenni e ai diciassettenni il diritto di voto in tutte le elezioni del Regno Unito, nell'ambito di quella che viene considerata una profonda revisione del sistema democratico del Paese. Lo riporta, tra gli altri, l’agenzia Reuters, confermando che l’introduzione della modifica richiederà l'approvazione parlamentare, sebbene sia improbabile che ciò rappresenti un ostacolo all’iter.

Nel Regno Unito presenti circa 1,6 milioni di 16/17enni

Secondo le autorità locali, viene spiegato, le modifiche legate al voto rientrano in uno sforzo messo in campo per rafforzare la fiducia dell’opinione pubblica nella democrazia considerando che il cambiamento coinvolgerà tutta la Gran Bretagna, dove i giovani elettori partecipano già alle elezioni decentrate, come succede in Scozia e Galles. "Hanno l'età per andare a lavorare, hanno l'età per pagare le tasse e ritengo che se si versa il proprio contributo, si dovrebbe avere la possibilità di decidere come si vuole che vengano spesi i propri soldi e in che modo il governo dovrebbe procedere", ha dichiarato il Primo Ministro, Keir Starmer, ad ITVNews. In tutto ciò, sono emerse anche le prime intenzioni di voto. Un sondaggio su 500 sedicenni e diciassettenni condotto da MerlinStrategy sempre per ITV News ha mostrato come il 33% abbia dichiarato di voler votare per i laburisti, il 20% per i riformisti, il 18% per i Verdi, il 12% per i Liberal Democratici ed il 10% per i Conservatori. Stando ai dati ufficiali, nel Regno Unito ci sono circa 1,6 milioni di sedicenni e diciassettenni. Poco più di 48 milioni di persone avevano diritto al voto alle ultime elezioni, in cui l'affluenza alle urne è scesa al livello più basso dal 2001. Le prossime elezioni si svolgeranno nel 2029.

Le reazioni politiche

Immediate sono arrivate le reazioni alla proposta di modifica. Il Partito Conservatore britannico ha affermato che riforme di questo genere sono state introdotte “frettolosamente, senza un'adeguata consultazione e sono incoerenti per i giovani”.  "I sedicenni potranno votare alle elezioni, ma non potranno candidarsi, e potranno votare, ma non potranno acquistare un biglietto della lotteria, consumare alcolici, sposarsi o andare in guerra. Questa è una politica irrimediabilmente confusa", ha dichiarato il parlamentare Paul Holmes, portavoce del Partito Conservatore. E tra l’altro, è emerso, alcune ricerche condotte in altri Paesi hanno dimostrato che l'abbassamento dell'età per votare non ha avuto alcun impatto sui risultati elettorali, ma che i sedicenni hanno maggiori probabilità di votare rispetto a coloro che avevano già raggiunto il diritto di voto. Angela Rayner, vice primo ministro, ha invece un’altra visione: "Per troppo tempo la fiducia dell’opinione pubblica nella nostra democrazia è stata compromessa e la fiducia nelle nostre istituzioni è calata”, riporta il “The Guardian”. Stiamo adottando misure per abbattere le barriere alla partecipazione, garantendo così a più persone l'opportunità di impegnarsi nella democrazia del Regno Unito, sostenendo il nostro piano di cambiamento e rispettando l'impegno del nostro programma di dare il diritto di voto ai sedicenni”.

Il voto per i 16enni in altri Paesi

A livello globale, la maggior parte dei Paesi mantiene l'età minima per votare a 18 anni, ma tuttavia alle elezioni del Parlamento europeo dello scorso anno, ai membri dell'Unione Europea è stata data la possibilità di consentire alle persone di votare a partire dai 16 anni, scelta intrapresa da Germania, Belgio, Austria e Malta. In Europa, anche Bosnia, Croazia, Serbia e Slovenia consentono di votare a 16 anni se si possiede un posto di lavoro, mentre in Ungheria si può andare alle urne a quell’età se si è sposati. In Grecia dal 2016 è passata la riduzione da 18 a 17 anni. A Malta, dal 2014 si poteva votare a 16 anni in alcuni casi specifici ovvero le elezioni locali, poi a partire dal 2018 questo limite di età è stato adeguato anche per le elezioni nazionali. Per quanto concerne il resto del mondo, in Israele si può votare da under 18 soltanto in alcune elezioni locali e soltanto da 17enni. In Indonesia non c’è limite di età per andare a votare se si è sposati. In caso di celibato, invece, si può andare alle urne a 17 anni. In Argentina è dal 2012 che si può votare a 16 anni, mentre in Brasile il voto è obbligatorio dai 18 ai 70 anni, facoltativo dai 16 ai 18 e dopo i 70 anni. Lo stesso vale per l’Ecuador, dove 16enni e 17enni possono ma non sono obbligati a votare. In Nicaragua l’età minima per il voto è stata portata dai 21 ai 16 anni già da diversi anni e anche a Cuba si può votare a 16 anni. In Sudan, Corea del Nord e Timor Est l’età minima è, infine, pari a 17 anni.

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