Il ministro della Giustizia è intervenuto durante il question time al Senato, scatenando polemiche da parte di opposizioni e associazioni. Secondo Nordio, "nel momento dell'allarme, molto spesso la vittima si trova ad una distanza" troppo lunga rispetto alle possibilità di intervento degli agenti. La vittima dovrebbe "trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia", ha detto il guardasigilli
Il braccialetto elettronico “dà un'allerta alla vittima” ma "le donne devono rifugiarsi in luoghi sicuri”. A dirlo, al question time al Senato, è stato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, scatenando polemiche da parte di opposizioni e associazioni. Secondo il guardasigilli, il dispositivo "molto spesso è incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone: nel momento dell'allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova ad una distanza" troppo lunga rispetto alle possibilità di intervento degli agenti. Per Nordio, "bisogna coniugare questi due elementi dando un'allerta alla vittima, affinché sia in grado - nel momento in cui coglie questo momento di pericolo - di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più o meno protetto". E allora "sarà il magistrato a valutare quale sia la distanza sufficiente per poter assicurare le due parti".
Il dibattito sul braccialetto elettronico
Le parole di Nordio tornano a fare luce su un argomento spesso dibattuto, mettendo nuovamente in discussione la piena efficienza del braccialetto elettronico, che in Italia è attivato ai polsi o alle caviglie di 13mila persone per vari reati (di cui oltre 5.800 per stalking e 7.000 per il monitoraggio). In alcuni casi il dispositivo non è servito a salvare la vita delle vittime, come nel caso di Camelia Ion, Celeste Palmieri e Roua Nabi, uccise in tre diversi episodi nel 2024 dal proprio ex compagno, che avevano già precedentemente denunciato. Nel 2023 era accaduto lo stesso a Concetta Marruocco nell'Anconetano, accoltellata in casa sua dall'ex marito sottoposto alla misura del braccialetto elettronico. "Mia sorella non era in chiesa né in farmacia, ma era in casa e non era al sicuro, esiste un posto più sicuro della propria casa? Non so se sia un problema di gps o di linea, ma le parole del ministro dimostrano che il sistema è sbagliato e che il braccialetto è inutile e serve solo a stressare la vittima. Facciano misure più efficaci e restrittive, perché gli aggressori non possono restare in libertà e tenere la vittima in un continuo stato di paura", ha dichiarato Raffella Marruocco, 61 anni, sorella della vittima, commentando le parole del ministro.
Roccella: "Misure restrittive dure per i limiti dei braccialetti"
La ministra per le Pari Opportunità Eugenia Roccella ha commentato l'intervento del ministro Nordio, sottolineando che nel nuovo disegno di legge sul femminicidio “sono previste misure restrittive più dure per rafforzare la tutela delle vittime, proprio perché i braccialetti hanno dei limiti oggettivi”. Poi ha aggiunto: “Chi in Parlamento ha a cuore la sicurezza delle donne ha dunque uno strumento immediato per rafforzarla ulteriormente". Infine, ha esortato a "esaminare velocemente la nuova legge sul femminicidio e votarla con spirito unitario".
Contrarie opposizioni e associazioni
A insorgere sono state le componenti M5s e Pd della commissione parlamentare contro il femminicidio. "Da Nordio giungono parole irresponsabili", ha detto la vicepresidente dem Cecilia D'Elia. Mentre le parlamentari Cinque Stelle nella commissione bicamerale di inchiesta le bollano come "vergognose". Stesse reazioni dalle associazioni: Differenza Donna ritiene l'atteggiamento del ministro della Giustizia come uno "scaricabarile istituzionale" e Donne in Rete contro la violenza lo definisce "irresponsabile".
