Almasri, scontro tra governo e Corte dell'Aia. Tajani: "Bisognerebbe indagare la Cpi"

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In mattinata era arrivata l’indiscrezione che la Corte penale internazionale dell'Aja aveva avviato un fascicolo di indagine sull'operato del governo per "ostacolo all'amministrazione della giustizia”. Fonti dell’esecutivo avevano smentito: non esiste a oggi nessun procedimento aperto. Poi anche la Corte ha negato. Il ministro degli Esteri duro con la Cpi. Delrio: "Non hanno chiarito" e Meloni "ha perso l'occasione per assumersi sue responsabilità”. Salvini: “Tutelato interesse Paese”

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La Corte penale internazionale dell'Aja, tramite il suo portavoce, ha fatto sapere che al momento presso la Cpi "non vi è aperto alcun caso contro esponenti italiani". Smentite, così, le indiscrezioni arrivate in mattinata dal quotidiano Avvenire secondo cui la Corte aveva avviato un fascicolo di indagine sull'operato del governo italiano per "ostacolo all'amministrazione della giustizia ai sensi dell'articolo 70 dello Statuto di Roma" in relazione alla vicenda del generale Almasri. Una smentita era arrivata anche da fonti del governo italiano contattate dall'Ansa: non esiste a oggi nessun procedimento aperto contro l'Italia dalla Corte penale internazionale, hanno riferito. E sul caso Almasri non si placano le polemiche all’indomani dell’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi in Parlamento. Il titolare della Giustizia potrebbe formalizzare nei prossimi giorni alla Cpi una richiesta di spiegazioni sulle incongruenze nelle procedure attivate per il mandato di arresto del generale libico. A quanto si apprende, la richiesta sarebbe allo studio del ministero. Intanto, l’ex premier e leader del M5s Giuseppe Conte ha attaccato duramente Giorgia Meloni, dicendo che “è senza onore, non si è presentata in Parlamento, scappa dopo aver liberato con tutti gli onori di un volo di Stato uno stupratore di bambini". (LE TAPPE DELLA VICENDA). Mentre l’esponente del Pd Graziano Delrio, parlando con La Stampa, ha detto che i due ministri "non hanno chiarito" la vicenda e che l'Italia esce da questa storia "delegittimata”, mentre Meloni "ha perso l'occasione per assumersi le sue responsabilità: è evidente che la liberazione di Almasri è stata decisa dalla presidente del Consiglio". L’esponente Dem ha poi aggiunto: “Io sono stato sottosegretario a Palazzo Chigi, so come funziona. Meloni è una politica di razza, non mi sarei aspettato che mandasse avanti puerili giustificazioni interpretate da Piantedosi e Nordio. È stato uno scandalo liberare quello che è un torturatore, come risulta dagli atti ufficiali dalla Cpi".

La presunta indagine sull’operato del governo            

Secondo Avvenire, oggi la Corte penale internazionale dell'Aja aveva avviato un fascicolo di indagine sull'operato del governo italiano per "ostacolo all'amministrazione della giustizia ai sensi dell'articolo 70 dello Statuto di Roma". Il quotidiano parlava di una denuncia ricevuta dall'Ufficio del Procuratore, che l'avrebbe trasmessa al cancelliere e al presidente del Tribunale internazionale, in cui erano indicati i nomi di Giorgia Meloni, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. L'atto finito all'attenzione dei giudici, ha scritto il giornale, era stato trasmesso dai legali di un rifugiato sudanese che già nel 2019 aveva raccontato agli investigatori internazionali le torture che lui e la moglie avevano subito dal generale libico, quando entrambi erano stati imprigionati in Libia.

La smentita

Non esiste a oggi nessun procedimento aperto contro l'Italia dalla Corte penale internazionale, hanno però riferito fonti del governo italiano contattate dall'Ansa. Il procuratore della Cpi, hanno spiegato le stesse fonti, non ha ufficialmente inviato la denuncia del cittadino sudanese né al registrar né ai giudici. Il rifugiato sudanese, è stato spiegato ancora, ha inviato una mail all'indirizzo dedicato dell'ufficio del procuratore. Le comunicazioni sono moltissime, ognuna viene vagliata e solo se ritenuta fondata può originare un procedimento, che richiede mesi. Il tutto viene di solito tenuto riservato, salvo che lo stesso denunciante non lo riveli al pubblico, cosa che pare essere avvenuta in questo caso. Più tardi anche la Corte Penale Internazionale, tramite il portavoce, ha confermato che al momento presso la Corte "non vi è aperto alcun caso contro esponenti italiani". "Secondo lo Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Cpi, qualsiasi individuo o gruppo di qualsiasi parte del mondo può inviare informazioni (che la Cpi definisce 'comunicazioni') al procuratore della Cpi. L'Ufficio del procuratore non commenta tali comunicazioni", ha fatto sapere ancora il portavoce della Cpi.

Nordio: denuncia alla Cpi? Tutti indagano un po' su tutto

Dopo la notizia della presunta indagine della Cpi, era arrivata la replica del ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Credo che a questo mondo tutti indaghino un po' su tutto. Noi abbiamo fiducia nella giustizia umana. Postulo la giustizia divina proprio perché la giustizia umana spesso è fallibile, ma accontentiamoci di quella che abbiamo e vediamo come va".

Tajani: "Forse bisogna aprire un'inchiesta sulla Corte"

Un commento era arrivato anche dal vicepremier Antonio Tajani. "No comment sulla Cpi, ho molte riserve sul comportamento della Corte su questa vicenda. Forse bisogna aprire un'inchiesta sulla Corte penale, bisogna avere chiarimenti su come si è comportata. Comunque confermo, l'atto inviato all'Italia era nullo, condivido al 100% quello che ha detto il ministro Nordio", ha detto.

Ue: "Cpi ha ruolo essenziale, è indipendente e imparziale"

Della Cpi ha parlato anche l'Ue. "Oggi ho incontrato il giudice Tomoko Akane, presidente della Cpi. La Corte penale internazionale svolge un ruolo essenziale nel rendere giustizia alle vittime di alcuni dei crimini più orribili del mondo. L'indipendenza e l'imparzialità sono caratteristiche fondamentali del lavoro della Corte. L'Ue rimane impegnata a porre fine all'impunità e a garantire la responsabilità per tutte le violazioni del diritto internazionale", ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.

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Delrio: “Si delegittimano organismi sovranazionali”

Tornando allo scontro politico, Graziano Delrio ha poi detto che “così si delegittimano gli organismi sovranazionali. È diventata questa la moda: Trump vuole uscire dall'Oms, da tutte le agenzie Onu. Quando hai un criminale tra le mani non lo rimandi a casa sua, lo tieni in galera". Piantedosi, dicendo che Almasri era pericoloso, "ha detto il contrario di quello che ha detto Nordio. Ma in carcere non capisco a chi avrebbe dovuto nuocere. La verità è che Nordio ha fatto l'avvocato difensore di Almasri, e anche il giudice. Ma allora si dica la verità. Chi ha dato l'ordine? Su questo la presidente del Consiglio deve venire lei a riferire, l'ordine è arrivato da lei". Infine per Delrio “resta un'ombra inquietante: che il governo sia esposto ai ricatti di criminali internazionali. Se c'erano ragioni di Stato che non sono state dette, allora si dicano. Che si debbano fare accordi con i Paesi africani lo sa anche un bambino. Ma vanno fatti a condizioni precise, bisogna garantire la vigilanza dell'Onu".

Salvini: “Tutelato interesse Paese”

Sul caso è intervenuto in giornata anche il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini: I” miei colleghi hanno tutelato l'interesse nazionale allontanando un personaggio pericoloso. Hanno ritenuto legittimo fare quello che hanno fatto e hanno tutta la mia fiducia e comprensione”, ha detto a Rtl 102.5. "L'opposizione così non fa bene all'Italia e ci garantisce di stare al governo per 20 anni", ha aggiunto.

Cosa è successo in Parlamento

Ieri il governo, nel corso dell’informativa in Parlamento, è andato al contrattacco sul caso Almasri. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha attaccato la Corte penale internazionale e i magistrati: “Mandato d'arresto senza domanda di estradizione, io avvertito quando Almasri era già in arresto: non faccio il passacarte, l'atto della Cpi era nullo. Pasticcio frettoloso all'Aja, ne chiederò conto. Certa magistratura non legge le carte. Volevano rallentare la riforma? Ci hanno compattato”, ha detto il Guardasigilli. Mentre Matteo Piantedosi ha escluso che Almasri “sia mai stato un interlocutore del governo” per i migranti, e spiegato che è stato “espulso per salvaguardare la sicurezza dello Stato”. Le opposizioni però hanno attaccato: il leader del Movimento 5 Stelle ha detto che “Meloni scappa” e che Nordio è stato “scandaloso”. Per la segretaria del Pd Elly Schlein, invece, “Meloni manca di rispetto al Paese, il Guardasigilli assolve un torturatore”. E Renzi ha detto: “Meloni vile. Non è una lady di ferro, ma l'omino di burro di Pinocchio: forte con i deboli e debole con i forti”.

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