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Manovra, Crosetto a relatori: "Ritiriamo emendamento su stipendi ministri"

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Manovra 2025, mercoledì in Aula e voto finale il 20
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Manovra 2025, mercoledì in Aula e voto finale il 20
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Il governo prevede di porre la fiducia sul testo della Legge di Bilancio mercoledì 18, per poi arrivare a licenziare il testo entro il 20 dicembre. Rimane il rischio che i tempi previsti e annunciati a Montecitorio possano saltare con il rinvio del voto finale al Senato dopo Natale. Tra le nuove misure presenti negli ultimi emendamenti novità su scuole paritarie, start up, flat tax e Naspi

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Rimane alta la tensione sulla Manovra alla Camera. Per placare le acque si va verso lo stralcio dell'emendamento che prevede l'aumento di stipendio per i ministri e i sottosegretari non parlamentari. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha chiesto ai relatori di ritirarlo, per "evitare inutili polemiche". Poi riflette: "La cosa è giusta? Non penso,  perché non ha particolare senso che il ministro degli interni o della difesa debbano avere un trattamento diverso rispetto ad un loro sottosegretario, ma non è mai importato finora, nè a me nè ai miei colleghi. Per questo motivo abbiamo chiesto ai relatori di ritirarlo ed evitare inutili polemiche". Intanto governo e maggioranza annunciano l'arrivo del testo in Aula per mercoledì 18, dalle ore 14. L'idea è quella di porre la fiducia sempre in giornata, entro le 17, per poi essere votata il 19 dicembre e chiudere poi l'esame venerdì 20. Così almeno emerge dalla conferenza dei capigruppo, anche se manca un accordo tra maggioranza e opposizione al riguardo. Le opposizioni hanno infatti respinto la proposta del presidente Lorenzo Fontana di chiudere domattina l'esame in Commissione Bilancio per portare il testo mercoledì. Resta il rischio che i tempi previsti e annunciati a Montecitorio possano saltare con il rinvio del voto finale al Senato dopo Natale.

Lo scontro

Oggi, 16 dicembre, le opposizioni sono dunque tornate all'attacco della maggioranza, inviando una lettera a Fontana e chiedendogli di bloccare le modifiche presentate in commissione Bilancio. Troppe e troppo variegate, praticamente una manovra-bis impossibile da valutare nel breve tempo concesso. Ma Fontana non lascia spiragli: le modifiche sono molte, ammette, ma non è la prima volta che succede e le opposizioni hanno a disposizione tutti i mezzi per intervenire e difendere le loro prerogative costituzionali. Ci sono i subemendamenti che possono presentare, e le relazioni dettagliate dei relatori per ovviare alla mancanza di quelle tecniche.

La lettera delle opposizioni

Nella lettera a Fontana i capigruppo di Pd, M5s, Iv e Avs - assente la firma di Azione - lamentavano "la struttura estremamente eterogenea" dell'emendamento presentato dai relatori venerdì sera. Si va "dalla fiscalità diretta e indiretta alle politiche sanitarie, dagli interventi per il Mezzogiorno al rifinanziamento di fondi per missioni internazionali, sino a modifiche in materia di giustizia tributaria e incentivi all'occupazione". Testi, peraltro, privi delle relazioni tecniche, e quindi complicati da valutare. Fontana ha ricordato prima di tutto di essere già intervenuto qualche giorno fa per stoppare un maxiemendamento, che poi è stato spacchettato in tre, da relatori e governo, proprio per rendere la presentazione più omogenea. Ma la Manovra, ha sottolineato, è "fisiologicamente eterogenea e comprensiva di interventi su vaste e svariate materie", quindi non c'è necessità di intervenire oltre. 

Il reddito di libertà

Con qualche ora di ritardo, oggi verso le 13 sono quindi ripartiti i lavori della commissione Bilancio. Tra le prime conferme, è stata approvata all'unanimità la riformulazione di un emendamento dell'opposizione (Boschi, Del Barba, Gadda) che rifinanzia il reddito di libertà "per garantire l'effettiva indipendenza economica e l'emancipazione delle donne vittime di violenza". Il fondo che lo finanzia è incrementato di un ulteriore milione di euro all'anno dal 2025.

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Le ultime modifiche

Gli emendamenti depositati, in effetti, modificano la Legge di Bilancio sotto numerosi aspetti. Ad esempio, sale da 800 a 1.000 euro il tetto delle detrazioni per le spese sostenute per frequentare le scuole paritarie. Era una delle richieste di Noi Moderati, che il Movimento 5 Stelle considera "un privilegio destinato a chi già può permettersi di pagare le rette per l'istruzione privata". Entrano nel testo della legge di bilancio anche due richieste della Lega. La prima è l'esclusione delle somme investite in start up e Pmi innovative dal tetto delle detrazioni. E c'è la conferma che resteranno escluse anche le spese sanitarie, gli interessi dei mutui e i premi assicurativi. La seconda richiesta era l'ampliamento della platea della flat tax per i lavoratori dipendenti: aumenterà da 30 a 35mila euro il tetto di reddito da lavoro dipendente sotto al quale si può accedere all'agevolazione per la parte di lavoro autonomo.

La norma contro i “furbetti” della Naspi

Per le regioni arrivano nuove risorse da ripartire. Per potenziare i servizi sociali ci sarà un fondo straordinario di 45 milioni per il 2025. E per i comuni in difficoltà finanziaria vengono stanziati 5 milioni aggiuntivi sempre destinati ai servizi sociali. Inoltre, per consentire agli enti locali di incrementare le iniziative per la promozione della legalità nei loro territori, nonché di rinforzare le misure in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione, il Fondo per la legalità e per la tutela degli amministratori locali vittime di atti intimidatori è incrementato di 5 milioni di euro sia per il 2025 che per il 2026. Per la sanità in crisi della Regione Molise, poi, arrivano 45 milioni di euro. Infine, viene inserita anche una norma per contrastare i cosiddetti "furbetti della Naspi": le istituzioni hanno registrato numerosi casi di dimissioni volontarie, nuove assunzioni e poi licenziamenti, molto spesso di breve durata o intermittenti, per ottenere la Naspi o evitare alle aziende di pagare il ticket di licenziamento. Ora vengono introdotti dei tempi minimi di lavoro nel nuovo impiego dopo le dimissioni volontarie.

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