Il provvedimento ha ricevuto 100 sì e 63 no (oltre a 2 astenuti) nell'Aula di Palazzo Madama. Il documento contiene le norme sui balneari e punta ad "agevolare la chiusura di 15 procedure d'infrazione" con l'Unione europea
Nell'Aula di Palazzo Madama è stato approvato con 100 sì, 63 no e 2 astenuti il disegno di legge di conversione del decreto Infrazioni sulle concessioni balneari: quelle già in essere saranno prorogate fino al 30 settembre 2027. Il provvedimento intende così "agevolare la chiusura di 15 procedure d'infrazione" con l'Unione europea.
Cosa prevede la riforma delle concessioni balneari
Il provvedimento, già approvato dalla Camera, è ora definitivo: riforma le concessioni balneari con disposizioni varate dopo le interlocuzioni con l'Ue. La riforma prevede che i concessionari potranno mantenere installati fino all'aggiudicazione della nuova gara i manufatti amovibili come ad esempio prefabbricati e depositi. Le nuove gare per l'affidamento delle concessioni dovranno essere chiuse entro il 30 giugno 2027. Sono esclusi dall'applicazione della direttiva Bolkestein i circoli sportivi e le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono attività in via "stabile e principale" con finalità sociali e ricreative, purché siano iscritte al Registro nazionale e usino il demanio marittimo per attività non economiche.
Altroconsumo: "Proroga concessioni evidenzia immobilismo e incertezza"
"La conferma della proroga al 2027 per la scadenza delle concessioni balneari mette ancora una volta in evidenza un malfunzionamento strutturale del sistema italiano. La gestione delle concessioni balneari è un problema cronico, che riflette criticità profonde nelle procedure e nella capacità decisionale del nostro Paese" ha commentato Federico Cavallo, responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo. "Anziché avviare una riforma risolutiva, si continua a rinviare, prolungando l’incertezza per i soggetti coinvolti e rinunciando a un’opportunità concreta di sviluppo. - prosegue Cavallo - La scelta di prorogare rappresenta, infatti, un’occasione mancata per promuovere trasparenza e competitività in un settore strategico per l’economia italiana". Come Altroconsumo, riteniamo che una riforma delle concessioni balneari sarebbe potuta essere un passo decisivo per rafforzare il turismo italiano, - spiega - favorendo servizi di migliore qualità e stimolando la crescita dell’intero Paese. Con questa decisione, purtroppo, l'Italia perde ancora una volta l’opportunità di affrontare un problema radicato, mantenendo una posizione di immobilismo, restando ostaggio degli interessi conservativi di alcune minoranze che finiscono per prevalere su quelli della collettività". Quella del decreto Salva infrazioni è l'ennesima proroga dopo quella di febbraio 2023 prevista nel decreto Milleproroghe, con la quale il Governo aveva dato la possibilità ai Comuni di estendere le concessioni balneari attualmente in vigore fino al 2024.