Piantedosi contro le accuse di razzismo: "I nostri poliziotti sono apprezzati nel mondo"

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Il ministro dell'Interno ha risposto, in un'intervista al Corriere, alle accuse di razzismo mosse dal Consiglio d'Europa nei confronti delle forze di polizia. “È incredibile che una organizzazione internazionale che dovrebbe tutelare i diritti umani, promuovere l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa possa fare simili affermazioni, del tutto destituite di fondamento”, ha detto Piantedosi. Tajani: "Profondo sdegno"

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Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha risposto alle accuse di razzismo mosse dal Consiglio d'Europa nei confronti dei poliziotti italiani. “Le nostre forze di polizia sono apprezzate in Italia e nel mondo quali baluardi della democrazia, della difesa dei più deboli e della vicinanza ai problemi quotidiani dei cittadini. Questa è la linea”, ha detto il ministro in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, replicando al rapporto dell'Ecri. “È incredibile che una organizzazione internazionale che dovrebbe tutelare i diritti umani, promuovere l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa possa fare simili affermazioni, del tutto destituite di fondamento”, ha aggiunto Piantedosi. 

Piantedosi: “Rafforzare il sistema rimpatri è un obiettivo assegnato dall’Europa”

Il ministro dell'Interno ha affrontato anche la questione dei rimpatri che "stanno già progressivamente aumentando". "Nella maggior parte dei casi riguardano persone che si sono contraddistinte anche per atteggiamenti pericolosi”, ha sottolineato Piantedosi, specificando che “rafforzare il sistema dei rimpatri è un obiettivo che ci viene assegnato dall’Europa, oltre che una forte aspettativa dei cittadini”. Piantedosi si è espresso anche sul decreto sui rimpatri: “La scelta di individuare per legge l'elenco si inquadra nell'ambito del rafforzamento del sistema dei rimpatri, proprio per completare l'azione proficua che stiamo svolgendo per contrastare le partenze irregolari”. Un elenco che, secondo il ministro “non si fonda su elementi opinabili ma su precisi parametri nonché su informazioni acquisite da organizzazioni internazionali”. Poi ha aggiunto: “Per ciò che riguarda gli ingressi regolari, che condivido essere altra cosa, questo governo ha adottato provvedimenti concreti come mai nessuno in precedenza, programmando l’arrivo di 452.000 lavoratori in tre anni".

Piantedosi: “Rinunciare ai centri in Albania sarebbe stato illogico”

Nel corso dell'intervista al Corriere, il ministro dell'Interno ha parlato anche dei nuovi centri per migranti in Albania. "Le nuove regole europee richiedono all’Italia di organizzarsi per l’accoglienza e il trattenimento di diverse migliaia di persone. Rinunciare all’opportunità di 880 posti che, in prospettiva, potranno offrire i centri in Albania sarebbe stato illogico. Quando il sistema andrà a pieno regime, la conseguente deterrenza sulle partenze irregolari determinerà un significativo risparmio sugli attuali costi dell’accoglienza”, ha detto il ministro Piantedosi. “La nuova regolamentazione, che potrebbe entrare in vigore prima del giugno 2026, renderà obbligatorie le procedure accelerate alla frontiera e prevederà criteri molto più diretti di qualificazione dei 'Paesi sicuri' legandoli al numero di domande di asilo accolte in tutta l’Unione europea”, spiega il ministro. Secondo Piantedosi, l’entrata in vigore di queste regole "rafforzerà sicuramente la nostra capacità di contrastare il traffico di esseri umani senza limitare in alcun modo il diritto d’asilo". Il ministro ha poi ribadito che le politiche del governo "ad oggi hanno permesso di ridurre del 61% gli sbarchi rispetto al 2023 e del 29% rispetto al 2022".

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Tajani: "Profondo sdegno" per le accuse di razzismo

Il vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ha dato istruzioni al rappresentante Permanente d'Italia presso il Consiglio d'Europa, ambasciatore Roberto Martini, di esprimere il profondo sdegno del governo italiano per il Rapporto stilato dal Consiglio d'Europa, nel quale si indicano le forze dell'ordine italiane come responsabili di "profilazione razziale". "Non condivido una parola di ciò che è stato scritto. Non esiste razzismo nelle forze dell'ordine italiane. Dobbiamo rispettare chi serve il Paese, lavorando giorno e notte per la sicurezza di tutti", ha dichiarato Tajani.

Santanchè: "Giù le mani dalle forze dell'ordine"

"Giù le mani dalle Forze dell'Ordine. In Italia indagano un poliziotto che ha rifiutato di farsi ammazzare da un migrante. In Europa accusano di razzismo le Forze dell'Ordine italiane". Queste le parole della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, in un post su X. 

Vannacci: "Accuse di razzismo alla polizia infondate"

"Le accuse di razzismo rivolte alle forze dell'ordine italiane non trovano alcun fondamento, né nella realtà operativa quotidiana né nei dati oggettivi disponibili. E' nostro dovere difendere l'integrità e la professionalità degli uomini e delle donne che lottano ogni giorno per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione di etnia, provenienza o orientamento". Così il generale Roberto Vannacci, europarlamentare eletto da indipendente nelle file della Lega ha commentato la vicenda. "Il Rapporto sulla sicurezza del ministero dell'Interno del maggio 2023 offre un quadro chiaro della situazione. La popolazione straniera residente in Italia nel 2022 rappresentava circa l'8,5% del totale, ma nello stesso anno le segnalazioni di stranieri ritenuti responsabili di attività illecite sono state 271.026, pari al 34,1% del totale delle persone denunciate o arrestate. Questo dato è in aumento rispetto al 2021, quando la percentuale era del 31,9%. Ancora più significativo è il coinvolgimento degli stranieri in specifici reati predatori: per i furti, gli stranieri denunciati o arrestati rappresentano il 45,48% del totale, e per le rapine il 47,31%", aggiunge l'ufficiale. 

Ferro: "L'unico razzismo è quello della sinistra contro l'Italia"

Anche la sottosegretaia all'Interno, Wanda Ferro, ha commentato il rapporto del Consiglio d'Europa, che accusa di razzismo le forze di polizia. "La solerzia con la quale il Pd si affretta a proporre una autorità sul razzismo, anziché insorgere a difesa delle nostre forze dell'ordine contro il farneticante rapporto Ecri che le accusa di comportamenti razzisti, dimostra che sì, nel nostro paese sta crescendo una preoccupante forma di razzismo: quello della sinistra nei confronti dell'Italia e, in particolare, di chi veste una divisa per garantire la sicurezza dei cittadini", ha detto la sottosegretaria. "Un compito che le nostre forze dell'ordine svolgono con professionalità, dedizione ed equilibrio, e utilizzando un unico criterio di distinzione: il rispetto della legge". Ferro ha poi aggiunto: "L'Europa che piace alla sinistra è quella di questi inutili organismi che stilano altrettanti inutili rapporti, utilizzando come fonti le propalazioni strumentali della solita compagnia di giro politico-mediatica che poi utilizza quegli stessi dossier, riconfezionati e rietichettati a Bruxelles, per sollevare nuovi allarmi democratici e attaccare il governo. Un circolo vizioso con cui la sinistra è abituata a fare lotta politica, sempre a danno dell'Italia e degli italiani". 

Appendino: "In Italia c'è un problema di razzismo"

Secondo l'ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, in Italia "c'è un problema di razzismo". La deputata M5s ha poi rimarcato che "non ci sto a criminalizzare le forze

dell'ordine. Non ho letto nel dettaglio cosa è emerso da questo documento però non possiamo negare che nel nostro Paese ci sia un problema di razzismo. E infatti non è un tema che riguarda specificatamente le forze dell'ordine". 

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Malan: "Sconcertante rapporto, accuse infondate alla polizia"

"Sono sconcertanti le accuse rivolte alla Polizia italiana da parte dell’Ecri, l’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, che nel suo ultimo rapporto dedicato all’Italia ha tacciato di razzismo le nostre forze dell’ordine italiane". Così il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, ha replicato al rapporto dell'Eicr. "Accuse infondate oltre che ingenerose verso quegli uomini e quelle donne in divisa che ogni giorno sono impegnate per garantire la sicurezza di tutti coloro che vivono nella nostra Nazione, senza alcuna distinzione di sesso, di razza, di lingua e di religione", ha ribadito Malan. "Per questo risulta stupefacente quanto emerge da questo rapporto rispetto al quale, anzi, non mancano dubbi di rigore scientifico e imparzialità al punto da chiedersi dove e con chi abbiamo parlato questi presunti esperti per stilare un simile rapporto, che dipinge un’Italia che non esiste", ha aggiungo ancora il presidente dei senatori di Fdi, secondo cui "esiste probabilmente l’esigenza di sollevare allarmi infondati in modo da far sembrare decisivo il loro ruolo. Viene da chiedersi se alla luce di questo rapporto qualcuno riterrà l’Italia paese non sicuro".

 

Mirabelli: "In Italia non c'è segregazione"

Anche il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli ha commentato il report del Consiglio d'Europa. "Mi pare che l'Italia non sia un paese razzista, non c'è segregazione. C'è accoglienza, così come sfruttamento. Questo sì che lo chiamerei razzismo", ha detto Mirabelli rimarcando che "piuttosto i paesi ricchi dovrebbero aiutare a crescere quelli poveri. Per rendere l'emigrazione una scelta e non una necessità". 

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