"Ci sono state alcune cattive interpretazioni di alcune parole dette ieri" dal ministro Giorgetti, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, riferendosi alla dichiarazione per cui la Legge di Bilancio richiederà "sacrifici da tutti"
"Nessuna nuova tassa, siamo contrarissimi a imporre nuove tasse. Ci sono state alcune cattive interpretazioni di alcune parole dette ieri" dal ministro Giorgetti, ma "finché saremo noi al governo non ci saranno nuove tasse per gli italiani". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine dell'assemblea di Confindustria a Bari, torna sul tema nel mezzo della polemica nata dalle dichiarazioni del capo dell'Economia che ieri, 3 ottobre, aveva parlato di una Manovra che richiederà "sacrifici da tutti".
La polemica
Giorgetti, intervenendo all'evento di Bloomberg Future of Finance Italy, in merito all'imminente Legge di Bilancio aveva anche detto che saranno tassati "i profitti e i ricavi", nell'ambito di "uno sforzo che l'intero Paese deve sostenere ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi". Dal Ministero dell'Economia e delle Finanze si era poi spiegato che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori, quelli in cui l'utile ha beneficiato di condizioni favorevoli esterne. Subito si era levata una polemica, anche dentro la maggioranza: "Niente nuove tasse", ha sentenziato il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi. A stretto giro è arrivato il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. "Questo non è il governo delle tasse", ha detto, pur auspicando un "contributo volontario delle banche, che hanno fatto lo scorso anno 40 miliardi di utili".