Giuli, debutto alla Camera: "Perfezionerò decreto nomine di Sangiuliano, manca equilibrio"

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"Non mi sento affatto offeso dalle scelte fatte dell'ex ministro che mi ha preceduto", ha spiegato il neo titolare della Cultura rispondendo a una interrogazione di Iv sulla recente nomina dei componenti della commissione ministeriale per la concessione di contributi per progetti cinematografici. Specchia intanto rinuncia. Dopo l'intervento, il colloquio a Palazzo Chigi con Meloni

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Il neo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha debuttato oggi in Parlamento al question time alla Camera. Il titolare del dicastero del Collegio Romano, infatti, ha risposto nell’Aula di Montecitorio a una interrogazione presentata da Italia viva sulla recente nomina di componenti della commissione ministeriale per la concessione di contributi per progetti cinematografici, da parte del suo predecessore, Gennaro Sangiuliano che si è dimesso dopo la ‘vicenda’ di Maria Rosaria Boccia. Giuli alla fine del suo intervento è uscito dalla Camera ed è entrato a palazzo Chigi. Circondato dai giornalisti, non ha rilasciato dichiarazioni, affermando di "aver detto tutto per oggi".

"La Commissione è oggetto di una mia attenta revisione"

" Non mi sento affatto offeso dalle scelte fatte dell'ex ministro Sangiuliano che mi ha preceduto", ha detto durante il suo intervento alla Camera. Rispondendo alla domanda se intenda confermare le "18 nomine fatte dal suo predecessore dei collaboratori che comporranno la commissione che deciderà quali film potranno essere finanziati con contributi pubblici, nei fatti un organo cruciale che gestirà circa 50 milioni di euro destinati a progetti cinematografici", il neo ministro ha affermato: "La domanda degli interroganti mi offre l'occasione per sottolineare l'attenzione che il ministero rivolge alla questione. Non mi sento affatto offeso dalle scelte dall'ex ministro Sangiuliano ma è proprio tale rispetto che mi induce a dirvi che io per primo venerdì scorso, a poche ore dal mio insediamento, mi sono posto alcuni degli interrogativi che mi avete rivolto, traendone ovviamente conclusioni differenti dalle vostre". Poi Giuli ha aggiunto: "La commissione di cui parliamo - ha aggiunto - è oggetto in queste ore di una mia attenta verifica e revisione". 

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in aula al Senato durante il Question Time, Roma, 20 luglio 2023. ANSA/ANGELO CARCONI

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Il ministro interverrà per il mancato rispetto degli equilibri di genere

"Intanto la nomina è di 15 e non 18 membri della commissione di esperti - ha precisato il ministro - inoltre occorre evidenziale come l'individuazione di 15 esperti sia stata naturalmente ispirata dalla ricerca di una variegata e comprovata qualificazione professionale nel settore. Un nome per tutti: Paolo Mereghetti, autore del più celebre e diffuso dizionario di film in lingua italiana, tutt'altro che identificabile come cliente del ministro Sangiuliano". Giuli ha poi sottolinato: "Gli interroganti non hanno invece rilevato il mancato rispetto dell'equilibrio di genere, questo sì reale, a tal riguardo è mio intendimento intervenire su tale profilo, trattandosi tra l'altro di un criterio espressamente previsto per la composizione della commissione di esperti". Il ministro della Cultura ha concluso ricordando "che il decreto non ha ancora perfezionato il suo iter ed è quindi suscettibile di integrazione e verrà senz'altro modificato e arricchito secondo i canoni di autorevolezza, professionale e scientifica, che ne hanno ispirato l'origine". 

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Specchia rifiuta la candidatura alla Commissione cinema

Dopo il discorso tenuto da Giuli alla Camera, Francesco Specchia, inviato e critico di Libero e indicato come membro della Commissione per il finanziamento dei film di interesse culturale, ha fatto sapere di non voler accettare la proposta oggetto del decreto "last minute" dell'ex ministro Sangiuliano e si sfila dall'organismo selettivo del ministero. "Constatata la mole di lavoro che prevede l'attività di commissione di cui ho avuto contezza solo ora che sarebbe in contrasto con le mie quotidiane mansioni di inviato, e per lasciare il posto al necessario riequilibrio di genere evocato giustamente dal nuovo ministro della Cultura Giuli, rimetto la proposta di incarico di questa commissione", ha annunciato.

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