Arianna Meloni, la premier: "Contro di lei mosse squallide". Il 30/8 vertice di governo
PoliticaIn un editoriale su "Il Giornale" Alessandro Sallusti ha scritto che il centrosinistra starebbe spingendo sui pm per indagare la sorella della presidente del Consiglio per traffico di influenze sulle nomine dell’esecutivo, e fa alcuni nomi di Iv. Renzi replica: "L'idea che io promuova complotti insieme a magistrati e giornalisti è una barzelletta che non fa ridere. Ho chiesto di smentire perché altrimenti ci vediamo in tribunale". Intanto la premier vede Salvini in Puglia, a fine mese l’incontro a tre con Tajani
"Uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi. Dopo aver setacciato la vita mia e di ogni persona a me vicina, senza trovare nulla", la "peggior politica" è passata a "mosse squallide e disperate". È un attacco duro quello sferrato da Giorgia Meloni dopo che ieri Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, in un editoriale ha sostenuto che il centrosinistra stia spingendo sui pm per indagare la sorella della premier, Arianna Meloni, per traffico di influenze sulle nomine del governo. E dopo la notizia del vertice informale in Puglia fra la presidente del Consiglio e il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, il numero uno di Forza Italia Antonio Tajani - parlando a Il Corriere della Sera - assicura: "Il centrodestra è unito e tale rimarrà, il governo gode di buona salute. Ho appena parlato con entrambi, siamo d'accordo per vederci il 30 agosto per fare il punto sulla ripresa e stabilire le priorità in vista della Finanziaria".
Meloni: "Uno schema già visto contro Berlusconi"
Vogliono indagare Arianna Meloni era il titolo che campeggiava ieri sulla prima pagina de Il Giornale. "Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Sallusti", ha detto la presidente del Consiglio definendolo "gravissimo se fosse vero" e paragonandolo a "uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi". Ossia "un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio - ha aggiunto - pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica". "Ma in fondo - ha concluso - sarebbe anche un buon segno, perché queste mosse squallide e disperate da parte della peggiore politica significherebbero solo che stiamo smontando il sistema di interessi che tiene in ostaggio l'Italia da troppi anni. Quindi, avanti a testa alta, con ancora maggiore determinazione".
L’editoriale
Nell'editoriale di Sallusti qualche nome c'è: politici legati a Matteo Renzi. Il giornalista parte dall'insistenza "morbosa" e "oggettivamente sproporzionata" rivolta ad Arianna Meloni con articoli e retroscena che puntano a dimostrarne - è il ragionamento - il ruolo di grande manovratrice delle partite statali più delicate. Poi la politica, con l'applicazione del 'metodo Palamara', sostiene ancora il direttore de Il Giornale, che cita le interrogazioni chieste dalle parlamentari di Italia viva, Raffaella Paita e Maria Elena Boschi, per vederci chiaro su un eventuale coinvolgimento della sorella della premier su nomine Rai e di Ferrovie dello Stato.
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La replica di Renzi
“L'idea che io promuova complotti insieme a magistrati e giornalisti è una barzelletta che non fa ridere. Laggiù in masseria deve essersi rotta l'aria condizionata oppure alla premier deve essere andato di traverso il panzerotto", replica oggi in un'intervista a Repubblica Matteo Renzi. A Sallusti "ho chiesto di smentire perché altrimenti ci vediamo in tribunale. Tra l'altro evoca il metodo Palamara: nel suo libro con l'ex magistrato di Roma proprio Sallusti parla della mia persona come una vittima di quel sistema. Ora sostiene esattamente il contrario". Renzi chiarisce quale idea si è fatto della vicenda: "O in FdI vedono i fantasmi oppure sanno qualcosa che noi non sappiamo. Se c'è un'inchiesta su Arianna Meloni? Non saprei. Ma questo spiegherebbe l'attacco a freddo, sproporzionato, nei nostri confronti". Un modo "per confondere le acque. Per alzare una cortina di fumo. Giorgia Meloni è nervosa. Negli ultimi due mesi non ne ha azzeccata una. E poi c'è una difficoltà oggettiva interna", cioè Vannacci: "Ormai è chiaro che farà un partito. Spingerà la Lega ancora più a destra. In prospettiva, alle prossime elezioni, Meloni potrebbe non avere più una maggioranza". Poi in un'intervista a La Stampa, Renzi aggiunge: "Noi abbiamo fatto ciò che deve fare l'opposizione: fare interrogazioni parlamentari. Arianna Meloni si è occupata o no di Rai, Fs e di tutto il resto? Se sì, basta dirlo. Se no, basta negarlo. Ma bisogna dirlo in Parlamento e lo deve dire il Governo. E invece qui si parte con gli insulti". "Per me se Arianna Meloni partecipa al tavolo delle nomine non apre una questione giudiziaria - conclude - ma dimostra che abbiamo sostituito la partitocrazia con la parentocrazia. Per me è politica, non un reato. Capo del governo, sorella e cognato: una roba del genere esiste solo in Corea del Nord".
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Vertice informale Meloni-Salvini
Intanto, come l’anno scorso, la ripresa dell'attività di governo dopo la pausa estiva è stata inaugurata da un vertice informale in Puglia fra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. La location di quello che fonti di governo definiscono come "un incontro conviviale" è stata ancora una volta la Masseria Beneficio di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, scelta dalla premier per trascorrere qualche giorno di vacanza. Stavolta durante la conversazione c'è stata una telefonata ad Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia: i tre si rivedranno in presenza il 30 agosto "per fare il punto sui dossier urgenti". Poco più di due ore di colloquio fra Meloni e Salvini, in cui non è escluso che la premier e il vicepremier leghista abbiano comunque fatto il punto sulle questioni aperte che li attendono alla ripresa dell'attività del governo. Sono diversi i dossier sul tavolo dell'esecutivo: dalle nomine dei dirigenti Rai alla manovra di Bilancio, fino alla scelta del commissario europeo da proporre alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. All'ordine del giorno anche i fronti più strettamente politici, come i distinguo di Forza Italia su Ius Scholae e legge sulla cittadinanza e il dibattito interno alla maggioranza sui temi della giustizia, a partire dall'ipotesi, ventilata dal Guardasigilli Carlo Nordio, di una revisione delle norme sulla custodia cautelare.
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Tajani: "Si fanno troppi retroscena su cose assolutamente normali"
Tajani, parlando con Il Corriere della Sera, esclude che Meloni e Salvini abbiano discusso anche di come fermare l'attivismo di Forza Italia: "È un incontro conviviale, erano entrambi in Puglia e si sono visti, ci sono le famiglie, gli amici... Si fanno troppi retroscena su cose assolutamente normali". La cittadinanza ai figli di stranieri "non è un tema dell'agenda di governo e non c'è nulla di male nell'avere posizioni diverse su alcuni argomenti tra partiti che pure sono alleati e leali - afferma - È forza: si allarga il campo dei potenziali elettori. Noi non siamo vicini o, peggio, a traino della sinistra. Tantomeno facciamo 'inciuci'. Tutto quello che pensiamo lo diciamo, ci muoviamo alla luce del sole. Sullo Ius Scholae la nostra posizione è la stessa da molto tempo. Berlusconi era favorevole, e a destra non era un tabù. Ora le priorità del Paese sono altre. Ma discuteremo proposte equilibrate prima di tutto con i nostri alleati, poi se altri vogliono collaborare e aggiungersi, ben vengano. Nessuno può dire all'altro 'non devi parlare di questi temi o fai un favore alla sinistra': non prendiamo lezioni su come ci si oppone alla sinistra e non rinunciamo ai nostri principi".