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Eccidio Sant'Anna di Stazzema, Mattarella: "Qui la Repubblica riconosce le sue radici"

Politica
©Ansa

Il messaggio del Presidente della Repubblica diffuso in occasione degli 80 anni da una delle più feroci stragi nazifasciste della Seconda guerra mondiale nel nostro Paese: "Il testimone della memoria e dell’impegno continuerà, come a Sant’Anna di Stazzema, a passare di mano in mano, per ricordarci che si tratta di crimini imprescrittibili, per accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l’odio"

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L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema è un "simbolo di riscatto e rinascita, qui la Repubblica riconosce le sue radici". Questo uno dei passaggi del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione degli 80 anni da una delle più feroci stragi nazifasciste della Seconda guerra mondiale nel nostro Paese. 

Il messaggio di Mattarella

"Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza. Il 12 agosto di ottant’anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti. Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli. Fu la tragedia che si abbattè sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre. Il baratro nel quale allora sprofondò l’umanità ha reso questi luoghi un sacrario europeo del dolore, e un simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza", scrive Mattarella. "Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell’intera Nazione. Una grande eredità morale - prosegue il Capo dello Stato - è stata lasciata dai sopravvissuti. La Repubblica può qui riconoscere le sue radici. Quelle che, anche oggi, ci spingono a respingere le ragioni della guerra come strumento di risoluzione delle controversie". E conclude: "Il testimone della memoria e dell’impegno continuerà, come a Sant’Anna di Stazzema, a passare di mano in mano, per ricordarci che si tratta di crimini imprescrittibili, per accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l’odio".

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