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Ilaria Salis: "Non sono l'anti-Vannacci, mi batterò per i diritti"

Politica

L'attivista ed eurodeputata di Avs parla a Repubblica nella sua prima intervista dopo il rientro in Italia: "Il mio impegno a Bruxelles? Mi spaventa meno del carcere ungherese. Mi darò da fare per la difesa dei detenuti, del lavoro precario e dei migranti"

 

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"Studio il funzionamento tecnico del Parlamento europeo, leggo, rispondo al telefono, mando mail". A raccontare la sua nuova giornata tipo è Ilaria Salis, eletta eurodeputata nelle liste di Avs, in un'intervista a Repubblica, la prima concessa dopo il rientro in Italia. "La spaventa il peso del nuovo ruolo? "Mi spaventava di più essere in un carcere ungherese", risponde. Sostiene che se la caverà "col senso di responsabilità" che prova "verso tutte le persone" che le hanno dato fiducia.

"Ci metterò tutto il coraggio che ho"

"Pressione e aspettative ci sono - dice - ma devo fare le cose con calma e lucidità, ci metterò tutto il coraggio che ho". E, sul perché è stata votata, riflette: "In molti mi hanno scelta per la questione della mia carcerazione e per sostenere i diritti dei detenuti. Altri per la voglia di portare sulla scena politica qualcosa che provenisse dal basso, perciò manterrò i legami coi movimenti. Porterò tutte quelle esperienze con me a Bruxelles".

"Non mi interessa diventare un personaggio"

Poi assicura: "Mi batterò per la difesa dei detenuti, del lavoro precario, dei migranti per i quali ci dobbiamo assumere la responsabilità storica dei morti in mare, e del diritto alla casa". È lei l'anti-Vannacci? "Non sono - replica Salis - l'anti di nessuno. Trovo svilente ridurre la politica a un talk show. Non mi interessa diventare un personaggio".

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