Chi vince e chi perde, le conseguenze politiche delle elezioni europee

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Serena Riformato

Serena Riformato

Le urne incoronano FdI e Pd primo e secondo partito. Cambiano gli equilibri nella coalizione di centrodestra: Forza Italia supera la Lega e sfiora la doppia cifra. Alleanza Verdi e Sinistra festeggia il salto al 6,7% dei consensi. Il Movimento 5 stelle, fermo al 9,9%, avvia una riflessione interna davanti al risultato definito “deludente” dal leader Giuseppe Conte. Bilanci e sfide per le forze politiche dopo il voto europeo dell’8 e 9 giugno

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Festeggiamenti, delusioni, conseguenze politiche. Le elezioni europee hanno due vincitrici: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein. “È tornato il bipolarismo”, ha commentato la premier davanti ai risultati di Fratelli d’Italia (28,8% ) e Partito democratico (24,11%). Il voto è destinato a incidere tanto sugli equilibri interni alle forze politiche che sui due campi, il centrodestra da tenere unito, il centrosinistra da provare a ricomporre. (ELEZIONI EUROPEE - LO SPECIALE)

Fratelli d’Italia, il trionfo di Giorgia

La presidente del Consiglio ha fatto delle Europee un test su se stessa e sul governo che guida. La prova è stata superata con quasi il 29% dei consensi. Fratelli d’Italia porterà venticinque deputati all’Europarlamento, diventando così la prima delegazione per consistenza all’interno di Ecr, i Conservatori europei. Ora la premier ha davanti due sfide: tenere unita la maggioranza di governo e incidere nella trattativa sui “top job” dell’Unione europea (presidente del Parlamento europeo, della Commissione, del Consiglio e Alto rappresentante per gli Affari esteri).

 

Forza Italia, la sfida vinta

Contro ogni aspettativa degli osservatori e forse dello stesso partito, Forza Italia sopravvive alla morte di Silvio Berlusconi e raggiunge due obiettivi: sfiorare la doppia cifra con un quasi 10% e superare la Lega di Matteo Salvini. Il segretario azzurro Antonio Tajani si tiene stretto lo “spazio fra Meloni e Schlein” e rilancia: “Arriveremo al 20% alle prossime politiche”.

 

Lega, l’effetto Vannacci

“Ci davano per morti, ma siamo vivi e capaci da quarant’anni e lo saremo per altri quaranta”. Il segretario della Lega Matteo Salvini difende il risultato raggiunto dal Carroccio: il 9%, appena sopra l’8,9% delle ultime Politiche, indicate dal leader come asticella da superare. Almeno se si guarda alle percentuali. In numeri assoluti, il partito ha perso 400mila voti da settembre 2022. Un dato da mettere a confronto con un altro: il generale Roberto Vannacci vale da solo un quarto dei voti del partito, con le sue 500 mila preferenze. Ora Salvini (inascoltato) chiede agli alleati di rimanere uniti anche in Europa, nonostante l’appartenenza degli alleati a famiglie politiche diverse.

 

Partito democratico, vittoria di squadra

Insieme ad Avs, il Pd è l’unico partito a portare a casa più voti rispetto alle ultime Politiche anche in termini assoluti: da 5,3 a 5,6 milioni. Con il 24% e ventuno eurodeputati, il partito di Elly Schlein avrà la delegazione più numerosa all’interno dei Socialisti europei, davanti al Psoe spagnolo. Per i Democratici sono i giorni dell’unità nella vittoria. La segretaria Pd si gode una rinnovata legittimazione, che la rende più audace nella sfida contro la premier (“Giorgia Meloni, stiamo arrivando”). Soprattutto, Schlein usa la nuova posizione di forza per lanciare un messaggio al Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte: “Speriamo che il risultato di questi giorni abbia convinto tutti che non è più tempo di divisioni e di veti, non ne abbiamo fatti e non vogliamo subirne, senza la comunità democratica non c'è alternativa possibile”.

 

Movimento 5 stelle, mai così male

Il M5s esce con le ossa rotte dalle elezioni europee con un 9,9% che per uno zero virgola li lascia persino al di sotto della doppia cifra. Un risultato “deludente” davanti al quale, secondo i retroscena, il leader Giuseppe Conte avrebbe persino ventilato ai big Cinquestelle l’ipotesi di dimissioni (evocate pubblicamente solo da Davide Casaleggio, ormai da anni lontano dal Movimento). La percentuale anemica del voto proporzionale ha riportato in vita il dibattito sul limite del doppio mandato che ha lasciato fuori dalle liste tutti i volti più noti del M5s.  

 

Alleanza Verdi e Sinistra, oltre le aspettative

Il partito di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli festeggia il 6,7% di voti, reso possibile da 500mila voti in più rispetto alle ultime Politiche. La forza politica considera vinta la scommessa su Ilaria Salis, che ha portato in dote 113 mila preferenze. Ora entrambi i leader chiedono –  forti di una percentuale più alta – che i partiti dell’opposizione siedano, prima possibile, intorno allo stesso tavolo.

 

Stati Uniti d’Europa e Azione, divisi si perde

Hanno perso entrambi, Carlo Calenda e Matteo Renzi. La lista di scopo Stati Uniti d’Europa (Italia viva, +Europa e liste minori) ha sfiorato la soglia di sbarramento con il 3,8%, mentre Azione si è fermata al 3,3%. Nella sconfitta, rimangono solo le accuse reciproche su chi abbia la colpa dell’unità mancata che ha contribuito a lasciare le due forze centriste fuori dall’Europarlamento.

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