In merito all'ipotesi di andidatura del settantottenne ex professore universitario, magistrato e parlamentare, il Presidente del Movimento 5 Stelle risponde: "Rigenerazione in questo caso suona provocatorio, considerata la sua età. Lasciamo che i rappresentanti delle forze politiche locali si confrontino"
Dopo le inchieste sul voto di scambio che hanno coinvolto esponenti del centrosinistra nel capoluogo pugliese e in Regione, le posizioni di Pd e Movimento 5 Stelle sono agli antipodi. Al momento per ruolo di sindaco, ci sono due candidati: Vito Leccese, vicino ad Antonio Decaro e appoggiato dal Pd, e l'avvocato penalista Michele Laforgia, sostenuto da M5s e Sinistra italiana. Nella speranza di ricompattare la coalizione, l'ex governatore pugliese Nichi Vendola (Si) ha proposto il nome del 78enne Nicola Colaianni, ex professore universitario, magistrato e parlamentare, che sarebbe "orientato ad accettare".
Le perplessità di Conte
Sulla sua candidatura si stanno confrontando i partiti ma le perplessità espresse da Giuseppe Conte hanno subito frenato gli entusiasmi: "Rigenerazione in questo caso suona provocatorio, considerata la sua età. Lasciamo che i rappresentanti delle forze politiche locali si confrontino". E ancora: "Non abbiamo ragione per accantonare la candidatura di Michele Laforgia ma vedremo quello che succederà".
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"Il Movimento 5 Stelle è in una fase nuova"
In un'intervista al quotidiano La Stampa, il leader dei Cinque stelle ha aggiunto: "Mi riterrò soddisfatto nella misura in cui sarà applicato il patto per la legalità che abbiamo preparato e messo a disposizione di tutti, per prevenire malaffare e infiltrazioni". E alla domanda se nel caso di applicazione del patto i Cinque stelle potrebbero tornare nella giunta Emiliano risponde: "Non è all'ordine del giorno, c'è del lavoro da fare e condizioni da realizzare. Il M5S è in una fase nuova, non rimane alla finestra a urlare onestà e inveire contro il sistema: ci affidiamo alle nostre competenze per cambiarlo il sistema, e aggredire tutte le incrostazioni di potere clientelare". Poi sottolinea: "Ritengo meschine le accuse di opportunismo e sciacallaggio che anche alcuni commentatori ci riversano addosso. Il punto è che c'è un'ampia fascia di elettori che non va più a votare: la possiamo mobilitare solo mostrando rigore e sensibilità per la legalità e l'etica pubblica, non semplicemente facendo appelli all'unità e invocando ammucchiate".
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