Bartolo su Patto Ue migranti: "Situazione peggiorerà per Paesi di primo ingresso"

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Intervistato da "Open", l'eurodeputato dem ed ex medico di Lampedusa ha manifestato il proprio disappunto: “Questa legge serve semplicemente a legalizzare tutte quelle porcherie che facciamo illegalmente in tema di immigrazione”

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Il 10 aprile, il parlamento europeo ha dato il via libera al l nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo con 301 sì, 269 no e 51 astenuti, Le regole prevedono nei momenti di emergenza, un meccanismo di solidarietà obbligatoria che porta i Paesi diversi da quelli di approdo o ad accogliere alcuni migranti o a contribuire economicamente, anche se la gestione della domanda di asilo resta al Paese di sbarco. Pietro Bartolo, eurodeputato dem ed ex medico di Lampedusa aveva votato contro. Intervistato da Open, il politico ha manifestato il proprio disappunto: “Questa legge serve semplicemente a legalizzare tutte quelle “porcherie” che facciamo illegalmente in tema di immigrazione”.

L'Italia sarà sempre più sola

Sempre nel corso dell’intervista rilasciata a Open, Bartolo ha contestato le affermazioni della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen che dopo il voto ha dichiarato “Ora, nessun Paese, compresa l’Italia, sarà lasciato solo a gestire l’immigrazione”. Per l’eurodeputato, invece, saremo sempre più soli: “Se avessero voluto avvalorare veramente questa tesi avrebbero dovuto eliminare il principio del Paese di primo ingresso. Io capisco che l’identificazione della persona migrante debba arrivare nel Paese di primo ingresso, ma la competenza nel trattare la domanda d’asilo deve essere a carico di tutti gli Stati membri. Per cui una volta che arrivi, poniamo in Italia, io ti identifico. Ma poi dovrebbe esserci questa ripartizione, una sorta di ricollocamene automatico sul territorio di tutti i Paesi dell’Unione in base alle loro possibilità, alla popolazione, al numero di migranti presenti nello Stato”

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Le critiche al governo Meloni

L’ex medico di Lampedusa critica anche l’atteggiamento della maggioranza: “Non capisco perché il governo Meloni non abbia protestato a livello di Consiglio e non abbia appoggiato la nostra proposta iniziale che era quella della ridistribuzione automatica e obbligatoria dei migranti su tutti gli Stati membri. Perché se bolliamo la migrazione come problema europeo, allora l’Europa deve contribuire alla redistribuzione. E io credo che il nostro esecutivo non abbia puntato i piedi per non disturbare il suo carissimo amico Viktor Orbán”.

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