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Voti comprati a Bari, Conte fa saltare primarie campo largo. Schlein: "Così aiuta destra"

Politica
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L'inchiesta per voto di scambio che ha travolto la Giunta regionale della città ha incrinato un'alleanza già poco solida. Il Pd accusa di "slealtà" il leader M5s. Dura Schlein: "Non tolleriamo voti comprati". La segretaria aggiunge: "Strada dell'unità rotta da altri". Lui replica: "Per noi legalità non è valore negoziabile". Restano in campo entrambi i candidati, il dem Vito Leccese e Laforgia, appoggiato dal MoVimento

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Domenica prossima si sarebbero dovute tenere le primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra per le prossime comunali a Bari. Non ci saranno: la bufera giudiziaria seguita all’inchiesta per voto di scambio che ha portato in tutto a otto arresti e ha toccato la Giunta regionale ha convinto il MoVimento Cinque Stelle a sfilarsi. Coinvolta l’assessora dem - ormai dimessa - Anita Maurodinoia, soprannominata ‘lady preferenze’, indagata appunto per voto di scambio, il marito Sandro Cataldo, leader del movimento Sud al centro, e il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, sospeso. Cataldo e Donatelli sono entrambi ai domiciliari. Giuseppe Conte lo dice chiaramente: “Non ci sono più le condizioni” per le primarie. Continuerà a sostenere quindi Michele Laforgia, che avrebbe dovuto competere con il candidato dem Vito Leccese. Il Nazareno non è contento e accusa Conte di slealtà: “Non pensi di dare lezioni di moralità a nessuno". Lui ribatte: "Nessuno può permettersi di dire che il M5s è sleale, Pd ritiri le accuse o sarà difficile collaborare". E precisa di aver avvisato per tempo la segretaria dem Elly Schlein che "se la situazione si fosse compromessa e che se ci fossero state nuove inchieste non saremmo stati disponibili a far finta di nulla proseguendo con le primarie". 

Schlein: strada dell'unità a Bari rotta da altri

Oggi la segretaria Pd Elly Schlein è stata a Bari per un comizio. Sul palco, rivolgendosi a Vito Leccese, ha detto: "Sono qui da segretaria del Pd a confermarti tutta la nostra fiducia e il nostro supporto. Siamo al tuo fianco e pronti a sostenerti nella sfida delle elezioni di giugno. Pronti a sostenerti se vorrai tentare la strada dell'unità che ieri altri hanno rotto. Abbiamo sempre lavorato per l'unità. Perché - ha aggiunto - ci serve a costruire l'alternativa alle destre. È più facile distruggere che costruire". Più avanti la leader ha detto: "mi dispiace della scelta unilaterale dei 5s senza trovare una soluzione". Schlein ha aggiunto, riferendosi alla scelta di Giuseppe Conte: "Chi ha iniziato a fare politica con palazzo Chigi capisco che non abbia dimestichezza con la militanza e con i gazebo. Pretendo però che si abbia rispetto. È una sberla per tutta la gente perbene che si stava preparando ad andare a votare. È un'illazione dire che entrambi i candidati si potessero avvalere di mezzi poco trasparenti. Così aiutano la destra. Abbiamo bisogno di una politica che guardi alle prossime generazioni e non i sondaggi. Sulla legalità non accettiamo lezioni di moralità da nessuno".

Conte: per M5s legalità non è valore negoziabile

"Per il Movimento 5 Stelle la legalità non è un valore negoziabile, non è merce di scambio", scrive il leader M5s Giuseppe Conte su Facebook. Conte racconta di aver passato la giornata con "la nostra comunità barese, in un proficuo incontro con il nostro gruppo territoriale, gli eletti e i referenti provinciali e regionali". "Il coraggio del nostro Movimento - si legge nel post - testimonia ai cittadini che c'è una comunità che non si arrende, che non rinuncia a vedere nella politica uno strumento al servizio di tutti e non un passe-partout per la carriera di pochi". 

Leccese: "Io resto in campo"

Intervistato dal Corriere della Sera, Vito Leccese, che continua a essere sostenuto dal Pd, dice di prendere atto "con rammarico" della posizione dei Cinque Stelle. Ricorda di non essere "mai stato nemmeno sfiorato da avvisi di garanzia, da indagini o da sospetti di qualsiasi tipo" in tutta la sua "lunga vita politica e amministrativa". Per questo avverte che non prenderà "lezioni di legalità da nessuno" e che rimarrà "comunque in campo". Poi aggiunge con un post su Facebook: "Non ho bisogno né di difendermi, né di giustificarmi di niente. La mia storia politica parla per me e le mie posizioni sul tema sono state sempre chiare. Non faccio finta che la pratica del voto di scambio non esista, ma credo che l'unico modo per combatterla sia aumentare gli spazi di partecipazione democratica. Non sopprimerli. Annullare le primarie vuol dire arrendersi".

Laforgia: "Abbiamo cercato soluzione condivisa con Leccese"

Dal fronte Cinque Stelle ribatte Laforgia. “Negare una interlocuzione e attribuire a Conte ogni decisione è semplicemente irresponsabile, prima che falso". In una nota spiega di aver parlato con Leccese “per cercare una soluzione unitaria”, in cerca di condivisione sulla sospensione delle primarie. Poi attacca: "La parte più preoccupante della sua nota è quella che sorvola, leggiadra, sulla gravità della situazione in cui ci troviamo, dopo gli arresti di ieri. Marca la distanza facendo nome e cognome di uno degli indagati ma fa finta di ignorare che quella stessa persona (il riferimento è a Sandro Cataldo, marito dell'ex assessora regionale Anita Maurodinoia, arrestato ieri), con il suo movimento politico, doveva partecipare alle primarie".

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Conte: "Avevamo già accontentato il Pd per fare le primarie"

Intanto Conte, a L'Aria che tira su La7, sottolinea che già il fatto di fare delle primarie sarebbe stato accontentare il Pd. "Noi primarie non ne facciamo mai. Ci troviamo ad aver accettato, perché il Pd era fermo su Leccese. Quando ci siamo messi a discutere sulle regole il Pd è stato irremovibile. Abbiamo chiesto almeno una cosa: una preregistrazione per controllare meglio che non ci siano voti dell'ultimo minuto incontrollabili, di persone che passano lì per caso a Bari. Il Pd è stato irremovibile su questo. Ci hanno detto 'assolutamente no', quindi voto fino all'ultimo secondo, chiunque passa dai gazebo eccetera. Abbiamo detto benissimo: non ci possiamo assumere la corresponsabilità di queste primarie. Il Pd le organizza e se ne assume le responsabilità". 

Conte: "Dobbiamo essere prudenti, troppa compromissione"

A chi gli fa notare che il candidato dem Leccese non sia coinvolto in alcuna inchiesta, Conte replica: "La nostra asticella è molto alta" e "alla luce di questa doppia inchiesta si sta allargando una situazione di compromissione che ci spinge a essere ancora più prudenti". E difende Laforgia: "In un contesto così contaminato abbiamo una personalità civica, diteci perché no".

Schlein: "Non tolleriamo voti sporchi"

Al di là delle primarie, Elly Schlein è dura su quanto successo. "Il Partito Democratico - dice - non accetta voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali senza farsi alcuno scrupolo non può trovare alcuno spazio nel partito che stiamo ricostruendo, qui deve trovare porte chiuse e sigillate".

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Il gip: "Cataldo sapeva di essere intercettato, utilizzava accorgimenti"

Intanto emergono nuovi dettagli sull'inchiesta per voto di scambio. Si parla di voti pagati anche 50 euro per le elezioni in due comuni della provincia di Bari e per le regionali. Il marito dell'ex assessora Maurodinoia, Sandro Cataldo è il principale indagato: dall'ordinanza di custodia cautelare emerge che avrebbe saputo di essere intercettato e per questo aveva adottato degli accorgimenti per evitare l'ascolto della Polizia giudiziaria. Il gip scrive: "Pur intrattenendo un notevole flusso di contatti e comunicazioni telefoniche, raramente si è addentrato in argomentazioni di carattere "professionale", a maggior ragione se legate a temi di particolare interesse personale, limitandosi quasi esclusivamente a fissare appuntamenti di persona per trattare le questioni, evidentemente anche di carattere politico, delle quali ritemeva opportuno non discutere a distanza, tantomeno per telefono".

Cosa sta succedendo a Bari

L'inchiesta segue altre due indagini sul presunto voto di scambio che, nei mesi scorsi, hanno portato agli arresti di due ex consigliere comunali di Bari. Con l'ombra di infiltrazioni mafiose, tanto che a Bari è al lavoro da giorni la commissione di accesso inviata dal Viminale per valitare se ci siano effettivamente infiltrazioni mafiose nell'amministrazione e decidere eventualmente se sciogliere il Comune. Il caso Bari è anche all'attenzione della commissione parlamentare antimafia: nei prossimi giorni saranno sentiti anche il governatore pugliese Michele Emiliano e il sindaco Antonio Decaro. Tra gli ultimi due il rapporto si è rovinato per il presunto incontro che, secondo quanto raccontato pubblicamente (e poi parzialmente rettificato) dal governatore durante una manifestazione a Bari, sarebbe avvenuto diversi anni fa con la sorella del boss di Bar Vecchia, Antonio Capriati. Il sindaco ha smentito di essere mai stato presente e oggi commenta questa nuova inchiesta dicendo di "non essere sorpreso": "Per primo, durante le ultime elezioni, ho fatto delle denunce circostanziate, ne ho fatte tre. Due di quelle erano per persone che votavano per me, per liste legate al mio nome". 

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