Regionali in Basilicata, coalizione Pd-M5s-Avs-socialisti trova intesa e candida Marrese
PoliticaIl campo largo ha trovato l’accordo sul nome di Piero Marrese, presidente della provincia di Matera. L'annuncio con un comunicato congiunto in cui si precisa che "la proposta resta aperta ad altre forze civiche dello stesso campo che vorranno aderire". Nelle scorse ore il passo indietro di Domenico Lacerenza, a causa degli scontri politici che ha provocato la sua candidatura
Il giorno dopo il passo indietro di Domenico Lacerenza, a causa degli scontri politici che ha provocato la sua candidatura, la coalizione del campo largo formata da Pd, M5S, Avs e socialisti ha trovato l’accordo su un nuovo nome per le elezioni regionali in Basilicata: si tratta di Piero Marrese, sindaco dem di Montalbano Jonico e presidente della provincia di Matera. Restano ancora dubbi da sciogliere: ad esempio la posizione di Azione, che potrebbe sostenere il candidato di centrodestra, il governatore uscente Vito Bardi, come ha già fatto Italia viva; o il ruolo di Angelo Chiorazzo, l'imprenditore della sanità che era stato proposto dal Pd e stoppato dal M5S costringendo a virare sul chirurgo Domenico Lacerenza, rimasto in corsa solo 72 ore. "Non è in atto alcuna trattativa e Chiorazzo va avanti con la candidatura", ha fatto sapere in una nota Basilicata Casa Comune.
Marrese: "Ora è tempo di un nuovo impegno"
“Ora è tempo di un nuovo impegno, dobbiamo proseguire insieme in questo nuovo percorso innovativo e come sempre il vostro sostegno sarà fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra Lucania", ha scritto Marrese in un post su Facebook. "Sono grato al Pd, al M5S, all'Avs e Basilicata Possibile per aver creduto in me e a tutte le forze politiche che mi daranno il loro sostegno. Sono pronto ad affrontare le sfide future, lavorando instancabilmente insieme a tutti voi per costruire un futuro migliore per la nostra meravigliosa Basilicata. Avanti tutta", ha aggiunto.
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Il comunicato
La decisione su Marrese - classe 1980, eletto alla guida della Provincia a fine 2022 come unico candidato - è stata ufficializzata con un comunicato congiunto del cosiddetto campo largo (Pd, M5s, Si, Ev, Psi, +Europa): "Nel pomeriggio di oggi, le forze politiche del campo democratico, progressista ed ecologista della Basilicata si sono riunite e hanno indicato all'unanimità in Piero Marrese il candidato alla presidenza della Regione per le elezioni del prossimo 21 aprile. La proposta, che resta aperta ad altre forze civiche dello stesso campo che vorranno aderire, ha l'obiettivo di offrire ai cittadini della Basilicata un'alternativa di governo migliore rispetto a quella fallimentare degli ultimi cinque anni dell'amministrazione Bardi", si legge nella nota.
Le priorità
In particolare, nella nota congiunta - firmata da Giovanni Lettieri (Pd), Arnaldo Lo Muti (M5s), Gianni Rondinone (Sinistra italiana), Francesco Alemanni (Europa verde), Livio Valvano (Psi) e Massimiliano Taratufolo (Più Europa) - si spiega che la proposta è per "un'alternativa di governo migliore" rispetto all'amministrazione uscente guidata da Vito Bardi "a partire dalla difesa e dal rilancio della sanità pubblica, distrutta dalla destra, dalla promozione dello sviluppo di qualità e del lavoro, per offrire ai giovani di questa terra di rimanere e tornare, della tutela dell'ambiente e del paesaggio, svenduto dalla destra". "La proposta di un amministratore capace e credibile come Piero Marrese, sindaco e presidente della provincia di Matera, rappresenta l'alternativa di buon governo che serve alla Lucania: concretezza, presenza sul territorio, rinnovamento", conclude il comunicato.
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Il nome di Marrese dopo gli ultimi confronti
Il nome di Piero Marrese è prevalso dopo gli ultimi confronti sulla scelta del candidato presidente per le Regionali in Basilicata avvenuti all'interno del centrosinistra. Nelle trattative, che sono andate avanti da sabato sera e fino a domenica pomeriggio a livello territoriale ma anche di leader, il profilo del presidente della provincia di Matera era da subito in pole, sostenuto soprattutto dai dem lucani. Il tavolo delle trattative ha definito anche l'ampiezza della coalizione, con Pd, M5S, Avs e socialisti. C’era chi spingeva per includere nel campo largo anche Azione, ma il Movimento non si è detto d’accordo. Carlo Calenda ha delegato la scelta su quale coalizione appoggiare alla direzione regionale di Azione. "Calenda ha variamente dipinto la posizione di Azione. È difficile riuscire a capire esattamente quali saranno le sue valutazioni finali, ma dal tavolo sono andati via loro. Adesso dobbiamo andare avanti con chi c'è - ha commentato il responsabile organizzazione del Pd, Igor Taruffi -. Noi abbiamo interloquito con tutti. Questo è al momento il punto di caduta più ampio".