Regionali Abruzzo, D'Amico a Sky TG24: "La mia non è candidatura contro"

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Il candidato di centrosinistra per la presidenza della regione, ospite di Start, ha spiegato che "la ricchezza della coalizione" è data "dalle prospettive con cui possiamo osservare i problemi e soprattutto cercare le soluzioni migliori per i cittadini"

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Il candidato del centrosinistra per la presidenza dell'Abruzzo, Luciano D'Amico, ospite a Start negli studi di Sky TG24, in vista del voto di domenica e sul fatto che la sua discesa in campo ha ampliato il fronte dell'opposizione, coinvolgendo figure come Schlein, Conte, Renzi e Calenda, ha affermato: "La mia non è una candidatura contro. Ha un programma politico fatto per risolvere i problemi degli abruzzesi. Il punto d'intesa è stato trovato dalle forze politiche regionali sulle linee programmatiche con cui affrontare i problemi dell'Abruzzo. E poi solo in un momento successivo è arrivata la scelta della candidatura e il consenso dei leader nazionali". D'Amico si è detto convinto "che la ricchezza della coalizione che si propone di tornare alla guida dell'Abruzzo sia data dalle prospettive con cui possiamo osservare i problemi e soprattutto cercare le soluzioni migliori per gli abruzzesi".

 

"Nostro impegno è mantenere compatibili sviluppo industriale e ambiente"

Poi il candidato governatore si è soffermato sul contesto economico dell'Abruzzo e sui possibili sacrifici che il tessuto produttivo dovrebbe affrontare a causa di alcune normative stringenti ambientali, care a una parte della coalizione che lo sostiene come il M5s. "L'Abruzzo ha una grande tradizione industriale e manifatturiera, che incide sul Pil della regione per il 28%", ha sottolineanto, spiegando però che la regione è per sua natura a trazione verde, "perché ha vincolato buona parte delle sue superfici a riserve e parchi protetti e perché ha una biodiversità straordinaria che le deriva dal passare da zero metri sul livello del mare a quasi 3mila metri sul corno grande del Gran Sasso".  L'obiettivo della centrosinistra, ha specificato, sarebbe quello di "mantenere compatibili lo sviluppo industriale con la tutela dell'ambiente. In fondo - ha continuato - è quello che è necessario fare ed è quello che ci chiede anche l'Unione europea". Su questo, ha affermato, "abbiamo trovato un'intesa straordinaria proprio per poter sviluppare sempre di più questo raccordo tra sistema industriale regionale particolarmente vivace e incidente sulla realtà economica del territorio e una tutela dell'ambiente meraviglioso".

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"Sostegno convinto da parte di tutti i leader nazionali del centrosinistra"

Tornando sulla questione della sua coalizione che lo sostiene molto larga a centrosinistra, ma che in campagna elettorale non avrà nessun palco unitario con i capi di partito nazionali, D'Amico ha affermato che "il sostegno non è episodico, è convinto da parte di tutti i leader", osservando che "il sostegno è nell'offrire soluzioni, non nel fare semplici passerelle elettorali". Poi ha aggiunto è "la numerosità dei leader che impedisce di organizzare" appuntamenti comuni. "Ho girato in lungo e in largo l'Abruzzo - ha continuato - con la Schlein, con Conte, con Bersani, con Bonaccini, con Fratoianni, con Calenda. Siamo stati più volte in giro per poter visitare i luoghi della regione, luoghi dove ci sono i problemi che devono essere risolti".  Il candidato governatore ha voluto ringraziare i capi di partito per tutti i suggerimenti e le soluzioni offerte e ha detto di credere nel loro appoggio: "Abbiamo organizzato un programma per gli abruzzesi, il sostegno dei leader nazionali si sta traducendo in attività concrete di soluzioni di problemi".

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"Marsilio ha sbagliato a non puntare sulla medicina territoriale"

D'Amico si è poi concentrato sulla sanità regionale, spiegando che la giunta Marsilio non ha proposto soluzioni efficenti, ma ha solo "scalfito" i problemi. La mobilità passiva "rimane preoccupati" a causa delle "liste d'attesa incompatibili" con una buona sanità. "Noi riteniamo che sia stata persa una grande occasione in questi anni, dopo l'uscita dal commissariamento", ha specificato a proposito del fatto che il presidente uscente, Marco Marsilio, abbia ridotto in quattro anni la mobilità passiva dei pazienti in altre regioni. L’attuale presidente e ricandidato per il centrodestra “ha sbagliato a non puntare sulla medicina territoriale – ha aggiunto D’Amico – e ad aspettare gli ultimi mesi di mandato” per presentare un piano ospedaliero”. A suo parere si deve “agire con urgenza e avviare un’altra politica sanitaria che faccia sentire gli abruzzesi presi in carico dalla regione” ha concluso.

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