Regionali Abruzzo, infrastrutture cruciali per spostamenti e industria

Cronaca
Carola Di Nisio

Carola Di Nisio

©Getty

Per l'Italia centrale, l'Abruzzo può rappresentare uno snodo economico importante ma la rete dei trasporti va potenziata e la Roma-Pescara, dopo anni, non è stata ancora realizzata.  Nel piano regionale si parla di obiettivi strategici e finanziamenti, cruciali sia per la mobilità delle persone che per l'industria. 

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Strade, rete ferroviaria, collegamenti. L’Abruzzo, per posizione geografica e territorio a gran parte montuoso e sismico, è diviso fra chi abita nell’entroterra e chi risiede sulla costa. La rete ferroviaria è al 77% a binario unico e non è ancora arrivata l’alta velocità. Come conseguenza, ci si sposta soprattutto in auto e con i mezzi di superficie perché i tempi di percorrenza in treno sono spesso lunghissimi. E la mobilità soprattutto verso il Lazio e la Capitale, per lavoro è alta.

Rafforzamento infrastrutture: l'aeroporto

Per andare da Roma a Pescara, in treno, ci vogliono tre ore e 20 minuti. Si punta, da tempo, a velocizzare la linea, un’opera di cui si parla da anni ma che non è stata ancora realizzata. Per questo motivo, i collegamenti con il pullman diventano fondamentali e l’Abruzzo è dotato di linee di superficie che avvantaggiano chi deve viaggiare. Un Abruzzo che cioè dal locale entri nel globale e per farlo occorre assolutamente potenziare le infrastrutture. L’aeroporto assume un significato importante. Nelle carte del Ministero, ci spiega Colantonio – lo scalo abruzzese è subordinato a quello di Ancona eppure se si vedono i dati di quest’anno, di Assoaeroporti, si scopre che Ancona ha di poco superato i 400mila passeggeri, l’aeroporto d’Abruzzo sta a 870mila passeggeri, a un passo da un milione. Questo significa, conclude il giornalista, che lo scalo potrebbe diventare il Ciampino 2. 

Il piano regionale dei trasporti

Fra i progetti, già da tempo sulla carta, c’è quello di allungare la pista dell’aeroporto d'Abruzzo per farlo diventare intercontinentale e permettere così alla regione di uscire dal suo isolamento geografico. Bisogna fare presto, perché solo negli ultimi mesi molti vettori aerei hanno abbandonato l’Abruzzo, come ITA-Airways che collegava Pescara a Milano Linate e che ha dismesso il volo.  Fra gli obiettivi strategici descritti nella pianificazione regionale dei trasporti, si evidenziano i punti deboli del sistema delle infrastrutture e i punti di forza. Nel dettaglio, il piano contiene anche le strategie che la Regione intende intraprendere per contenere i consumi energetici, e ridurre le emissioni di inquinanti e come fare per promuovere un sistema integrato di mobilità.

Polo automotive e collegamenti infrastrutturali

La Val di Sangro, ampia vallata che prende il nome dal fiume che l’attraversa, rappresenta il cuore pulsante dell’industria abruzzese. Il gioiello della regione, con 8 miliardi di fatturato e che rappresenta il 48% dell’export di tutto l’Abruzzo. E’ la filiera Automotive, costituita da un gruppo di aziende che operano nel settore dell’automobile e della meccanica. 

Qui, il gruppo Stellantis produce il Ducato mentre per le due ruote il riferimento è la Honda, unico stabilimento che fabbrica scooter in Europa, fondato qui nel 1971. 

Ma quali sono le sfide di questo polo, fiore all’occhiello della Regione? Quale sarà il futuro in vista della transizione ecologica prevista nel 2035? E poi: le infrastrutture presenti in questa zona sono sufficienti o non bastano per il trasporto, soprattutto, dei furgoni? 

"L'Abruzzo è in una posizione geografica  non proprio favorevole - dichiara. Per i prossimi anni ci aspettano sfide importanti come quella della transizione ecologica. E poi abbiamo ancora il problema delle bisarche per il trasporto dei mezzi e per fortuna adesso grazie alla ferrovia Sangritana c'è stato un passaggio importante dalla gomma al treno . Il direttore evidenzia i problemi e le criticità di questo settore ma anche i punti di forza, che sono le competenze.  

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