M5S, Conte sull'alleanza col Pd: "Rapporto alla pari ma servono chiarimenti"

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“ Vogliamo solo discutere e non ci allineiamo al Pd. La verità è che mentre noi abbiamo fatto chiarezza al nostro interno, tra loro esistono molte anime. E quando un giorno arriverà il voto politico non possiamo permetterci ambiguità". Così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte in un'intervista al Corriere della Sera

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Vogliamo solo discutere e non ci allineiamo al Pd. La verità è che mentre noi abbiamo fatto chiarezza al nostro interno, tra loro esistono molte anime. E quando un giorno arriverà il voto politico non possiamo permetterci ambiguità". Così il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in un'intervista al Corriere della Sera dove parla del rapporto con il Pd.

 

Oggi c’è un rapporto alla pari

 "Nel Pd esiste ancora, in alcuni, un riflesso condizionato. La memoria di un passato in cui quel partito aveva una vocazione maggioritaria e una pretesa egemonica. Oggi non funziona più lo schema dei satelliti che ruotano attorno a loro. Oggi c'è un rapporto alla pari" prosegue Conte.

(da sinistra) Giuseppe Conte ed  Elly Schlein nel corso della presentazione del libro "Perché guariremo, dai giorni più duri a una nuova idea di salute" di Roberto Speranza a Montecitorio, Roma, 30 gennaio 2024.
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

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"Nel Pd molte anime, serve chiarezza"

 “Dobbiamo scacciare l'ipocrisia - continua Conte - non possiamo nasconderci le differenze, anzi proprio su queste serve un chiarimento. E soprattutto non si può chiedere al Movimento di abbandonare quella forza propulsiva che da oltre 10 anni sta cambiando il Paese. Noi siamo questo". Poi l'ex premier osserva che “ c’è un gioco a scaricare sul Movimento la responsabilità di non favorire la nascita di una coalizione. Vogliamo solo discutere e non ci allineiamo al Pd. La verità è che mentre noi abbiamo fatto chiarezza al nostro interno, tra loro esistono molte anime. E quando un giorno arriverà il voto politico non possiamo permetterci ambiguità”.

 

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"Con Pd battaglie da fare insieme"

 

Per Conte, Elly Schlein sta provando a realizzare un nuovo percorso. “Ad esempio sul salario minimo ha imposto al partito di convergere su una nostra battaglia storica. E così abbiamo messo un mattone per l'alternativa a una Meloni che si preoccupa degli 'amichetti' ma che se ne infischia di chi prende 4 euro all'ora. Le prossime battaglie da fare insieme sono sul conflitto di interessi e sulla regolamentazione delle lobby: dobbiamo impedire contaminazioni tra politica e affari" afferma Conte sul quotidiano. 

Federica Onori (S), il leader di Azione, Carlo Calenda, e Fabio Massimo Castaldo (D) durante una conferenza stampa alla Camera, Roma, 01 febbraio 2024. ANSA/ETTORE FERRARI

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Sul governo Meloni "consenso fragile"

Sul governo Meloni Conte afferma: "E' un consenso fragile, destinato a rovinare repentinamente non appena chi ha votato Meloni si renderà conto di essere rimasto fregato” precisa Conte. “Penso agli agricoltori che oggi toccano con mano le politiche di questo governo su Irpef, decontribuzione e crediti di imposta. Presto vedremo le proteste degli imprenditori quando si accorgeranno della nuova tassa per la polizza assicurativa contro i rischi catastrofali".

 

Italy's Prime Minister Giorgia Meloni (L) shakes hands with Japan's Prime Minister Fumio Kishida during their meeting at the prime minister's office in Tokyo on February 5, 2024. (Photo by Rodrigo Reyes Marin / POOL / AFP) (Photo by RODRIGO REYES MARIN/POOL/AFP via Getty Images)

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