A Roma il vertice internazionale alla presenza dei leader di 25 Paesi africani e dei vertici dell’Ue, dell’Unione africana, del Fmi e delle diverse agenzie dell'Onu. Meloni: "L'obiettivo è presentare la nostra visione di sviluppo, un approccio nuovo, non predatorio, da pari a pari, per crescere insieme. Abbiamo stabilito delle materie prioritarie e dei Paesi pilota nei quali avviare i primi progetti". Mattarella: "Ci sfidano cause comuni che vedono a rischio il valore della pace e, quindi, del destino dell'umanità"
È ufficialmente iniziato a Roma il summit internazionale "Italia - Africa. Un ponte per una crescita comune". I leader di 25 Paesi africani, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, i vertici di Unione europea, Unione africana, Fmi e delle diverse agenzie dell'Onu sono arrivati al Quirinale per una cena con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Ci sfidano cause comuni che vedono a rischio il valore della pace e, quindi, del destino dell'umanità - ha detto il capo dello Statp - Esplorare lo straordinario potenziale di sviluppo delle relazioni tra Africa ed Europa sul terreno politico, per spegnere i focolai di tensione e di conflitto, sul terreno economico, per realizzare una produzione sostenibile e un'equa distribuzione delle risorse, per accrescere il patrimonio delle nostre rispettive culture, è il compito che sta dinanzi a noi". Domani appuntamento al Senato, dove per tutta la giornata si terranno diversi panel e sarà inoltre reso noto l’ormai più volte annunciato Piano Mattei: uno dei pilastri - ha detto la premier a dicembre alla Cop28 - è lo sviluppo energetico, "per costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi e sostenere la sicurezza energetica dei Paesi africani e del Mediterraneo".
Meloni: "Piano Mattei inizierà con Paesi pilota"
"L'obiettivo è presentare ai Paesi africani la nostra visione di sviluppo per l'Africa, che è alla base del Piano Mattei, un approccio nuovo, non predatorio, non paternalistico ma neanche caritatevole: da pari a pari, per crescere insieme. Abbiamo stabilito delle materie prioritarie e dei Paesi pilota nei quali avviare i primi progetti", ha detto Meloni al Tg1 presentando il vertice. "Vogliamo dialogare con tutti gli altri" Paesi africani, ha specificato la presidente del Consiglio, sottolineando che "i vantaggi per l'Italia sono innumerevoli: tutto quello che accade in Africa ci coinvolge, dalla migrazione alla sicurezza passando per le catene di approvvigionamento. Per noi è fondamentale uno sviluppo adeguato del continente africano". Per costruire i primi partenariati bilaterali, Roma guarda soprattutto ai Paesi più grandi e popolosi del continente, che sono inevitabilmente anche i più influenti. Si parla già di Algeria, Egitto (con cui anche l'Ue sta cercando di dare vita a un memorandum) e Marocco. "Quello che abbiamo fatto in Tunisia va replicato con altre nazioni e ci stiamo lavorando", ha spiegato Meloni, pronta a rivedere il presidente Kais Saied. Dalla Libia è atteso Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh, primo ministro del governo di Unità nazionale, e non è escluso che con Meloni si discuta di intese per frenare i flussi migratori, tema su cui una settimana fa la premier ha avuto una preziosa sponda da Recep Tayyip Erdogan, il presidente della Turchia, che ha una ruolo particolarmente attivo nel Paese nordafricano.
Mattarella: "Rapporto più forte fra Italia e Africa"
"L'intendimento e l'auspicio sono quelli di poter realizzare, dopo il dialogo intenso avviato negli anni scorsi con le conferenze ministeriali Italia-Africa, un rapporto ancora più forte e strutturato tra il continente africano e il nostro Paese - ha affermato Mattarella durante il brindisi davanti ai capi di Stato e di Governo e alle altre personalità ospiti del summit - Negli anni del mio mandato ho avuto modo di apprezzare costantemente la realtà di un continente dinamico e intraprendente, dalle molteplici e profonde caratteristiche culturali, abitato da giovani donne e uomini che guardano con fiducia al futuro". "La vostra presenza qui stasera, numerosa e qualificata, conferisce espressione concreta all'amicizia, salda e sincera, che unisce i nostri popoli - ha aggiunto il capo dello Stato -: la Repubblica Italiana ve ne è riconoscente. Si tratta di legami alimentati anche dalla presenza in Italia di numerose comunità di origine africana, che sono parte attiva e vitale della nostra società e che, con il loro prezioso lavoro, contribuiscono alla crescita economica e culturale del nostro Paese. È una delle manifestazioni di quella globalizzazione che unisce i destini dei due nostri continenti, fortemente interconnessi fra loro".
Mattarella: "Dal modello Mattei partenariati equilibrati"
"L'Unione europea è portatrice di una visione basata sul valore di un multilateralismo efficace, fondato su principi universali. Principi che l'Italia ha saputo tradurre nella costruzione di partenariati equilibrati e rispettosi dei diritti di ciascun popolo, secondo un modello che seppe bene interpretare un leader come Enrico Mattei, uno dei protagonisti della lotta per la libertà del popolo italiano e, proprio per questo, attento sostenitore del percorso di indipendenza e liberazione dei popoli africani", ha detto Mattarella. "Possiamo e dobbiamo lavorare a una visione elaborata insieme - ha aggiunto - Il prezzo di una nostra incapacità a questo riguardo verrebbe pagato dalle future generazioni, alle quali non possiamo consegnare società impoverite, ambienti degradati, migrazioni come dolorosa risposta a problemi irrisolti".
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Mattarella: "Più spazio all'Africa sulla scena internazionale"
"È necessario che la voce dei Paesi Africani trovi sempre più spazio nei consessi internazionali: un obiettivo su cui Italia e Unione Europea sono convintamente impegnate e che ha segnato un primo, importante traguardo con l'ingresso a pieno titolo dell'Unione Africana nel G20", ha proseguito Mattarella. "Il ventaglio delle collaborazioni possibili" tra l'Italia, l'Europa e l'Africa "è ampio - ha aggiunto - Le prospettive di integrazione economica legate al lancio di un'area di libero scambio continentale africana; l'industrializzazione e la realizzazione di produzioni a maggiore valore aggiunto, così da valorizzare in loco le enormi ricchezze naturali; la modernizzazione tecnologica; energia e infrastrutture; un rinnovato e forte impegno sui temi dell'istruzione e della formazione; della salute; uno sforzo comune per estirpare le radici del terrorismo e contrastare rigurgiti di superate ideologie imperialiste. Risposte necessarie, anche a fronte della impetuosa crescita demografica del continente africano". "È un'agenda che vede la Repubblica Italiana pronta a fare la propria parte, anche nell'ambito della Presidenza del G7, e a offrire il proprio fattivo e significativo contributo, a cominciare dal mantenimento dell'impegno finanziario a favore del continente africano. È la cooperazione a muovere il progresso", ha concluso il capo dello Stato.
Mattarella e il proverbio africano
Si è concluso con un proverbio africano "di grande saggezza" il saluto di Sergio Mattarella agli ospiti del vertice Italia-Africa. "Se vuoi andare veloce corri da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno - ha detto il presidente della Repubblica - Affinché il nostro sia un cammino comune, verso gli obiettivi del benessere e della pace in Africa, in Europa e nel mondo, occorre mettere in campo congiuntamente le nostre rispettive volontà. Con questi auspici, rinnovo il mio più caloroso e sentito benvenuto in Italia, augurando salute e prosperità a tutti voi ed agli amici popoli africani".
Leader e vertici delle istituzioni al Quirinale
Al tavolo allestito per la cena nel salone delle Feste del Quirinale sono presenti circa 70 ospiti. Tra loro, i presidenti di Comore, Congo, Eritrea, Ghana, Guinea Bissau, Kenya, Mauritania, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Senegal, Somalia, Tunisia, Zimbabwe, i vicepresidenti di Benin, Burundi, Costa d'Avorio, Gambia, Guinea Equatoriale, i primi ministri di Cabo Verde, Eswatini, Etiopia, Gibuti, Libia, Marocco, Sao Tomé e Principe, Uganda, i ministri degli Esteri di Algeria, Angola, Congo, Ciad, Egitto, Malawi, Madagascar, Ruanda, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Togo, Zambia, Sud Africa, gli ambasciatori di Botswana, Camerun, Mauritius, Lesotho, Namibia, Seychelles. Tra le organizzazioni multilaterali sono presenti: l'African Development Bank, l'Unione africana, l'European Bank for Reconstruction and Development, la Bei, i vertici della Ue, della Fao, di Ifad, Fmi, Oim, Irena, Oecd, il vicesegretario generale dell'Onu, i vertici di Unesco, Unhcr, Unicef, Unido, Undp, Unodc, World Bank. Come osservatore è stato invitato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano.
Il programma
L'evento si aprirà domani in mattinata con una plenaria, con gli interventi di Meloni, Tajani e dei vertici delle istituzioni internazionali, e altre cinque sessioni di lavoro tematiche a cui parteciperanno i ministri competenti: su cooperazione economica e infrastrutturale, sicurezza alimentare ed energetica, formazione professionale e cultura, migrazioni e sicurezza. L'Aula di Palazzo Madama sarà così la vetrina della strategia lanciata dall'esecutivo al momento del suo insediamento, quel Piano Mattei che da qualche settimana ha anche una governance, con una cabina di regia che si riunirà per la prima volta a febbraio per lavorare sui primi progetti.
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Ue: "Bene il Piano Mattei, si adatta alla nostra visione"
Oggi una portavoce dell'esecutivo Ue ha fatto sapere che la Commissione europea accoglie "con favore" il Piano Mattei, ritenendo che "si adatti bene alla visione congiunta per il 2030 sulla quale i leader dell'Ue e dell'Unione africana si sono impegnati" e "al piano di investimenti Global Gateway in Africa". "La presidente von der Leyen parteciperà" alla conferenza, "e ci aspettiamo discussioni positive su come portare avanti la cooperazione economica con i partner africani, che rappresenta una priorità sia per l'Ue che per l'Africa", ha sottolineato la portavoce.