"La presidente del Consiglio, che è anche il mio presidente del Consiglio, ha esibito un foglio e ha sostanzialmente messo in dubbio l'onore con cui ho ricoperto il ruolo di ministro", ha detto l'ex esponente di spicco del Movimento 5 Stelle
"Vorrei esprimere solidarietà alla Meloni, il suo staff avrebbe dovuto proteggerla, il foglio che ha esibito la premier smentisce quello che stava dicendo in Aula". Sono le parole pronunciate dall'ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ora rappresentante dell'Ue nel Golfo, rispondendo alla premier Giorgia Meloni sulla questione Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. Quest'ultima il 13 dicembre aveva portato nell'Aula del Senato un fax accusando il governo Conte di aver dato l'assenso al Mes "alla chetichella". Al centro delle polemiche un messaggio inviato il 20 gennaio 2021 dall'allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Maurizio Massari, in quel momento rappresentante permanente dell'Italia a Bruxelles, a cui Di Maio avrebbe dato istruzioni di sottoscrivere l'accordo per la riforma del Mes. "La firma è stata fatta un giorno dopo le dimissioni del governo Conte, contro il parere del Parlamento, senza dirlo agli italiani, con il favore delle tenebre", aveva attaccato Meloni.
"Messo in dubbio il mio onore"
"Nell'ultimo anno - ha spiegato Di Maio a La7 - tante volte ho sostenuto il presidente del Consiglio su scelte coraggiose, sull'Ucraina o quando ha dato continuità alla politica fiscale del governo Draghi. Sono qui perché ieri, la presidente del Consiglio che è anche il mio presidente del Consiglio, ha esibito un foglio e ha sostanzialmente messo in dubbio l'onore con cui ho ricoperto il ruolo di ministro". Secondo Di Maio "Meloni ha detto due cose, una vera e una falsa. Quella vera è che il governo Conte ha firmato l'accordo sul Mes, il 30 novembre all'Eurogruppo, il 9 dicembre in Parlamento e poi Conte in persona l'11 dicembre al Consiglio europeo. Poteva non farlo? Certo, ma non era una minaccia per l'Italia. Ratificarlo non vuol dire utilizzarlo. La stessa cosa può farla anche la Meloni. Ciò che dice di falso, e mi dispiace - ha proseguito l'ex ministro -, è che io abbia firmato l'atto in un momento in cui non ero nel pieno delle mie funzioni". Di Maio ha poi sottolineato che "quel documento", ovvero il foglio mostrato in Aula da Meloni, "porta la data del 20 gennaio 2021, il governo è caduto il 26. Sono abituato a ricevere attacchi di tutti i tipi, ma che si dica che anche gli ambasciatori siano complici di una cospirazione è sbagliato, esprimo loro solidarietà".
leggi anche
Di Maio: "Voglio bene a Grillo, ma abbiamo preso strade diverse"
La foto
A proposito della foto di Draghi, Macron e Scholz sul treno per Kiev, di cui ha parlato Meloni alla Camera, Di Maio ha specificato che "la foto aveva un significato politico. Subito dopo l'inizio della guerra, su quel treno i 3 leader salgono senza ancora un accordo sull'allargamento (dell'Ue ndr), scendono e lanciano una corsa su quello che è avvenuto oggi, sull'allargamento dell'Ue all'Ucraina, che significa dire agli ucraini 'noi siamo con voi'. Ma devo dire che quando Meloni ha tenuto una linea atlantista le ho dato atto. La storia riconoscerà quei tre leader".