Più risorse, accorciare i tempi delle liste d’attesa, sbloccare il tetto delle assunzioni. Questa la proposta della segreteria del Pd in tema di sanità. "C'è bisogno di una riforma della legge elettorale" dice al Corriere della Sera e in merito allo scoperto di venerdi dichiara: "È in atto un attacco frontale ai diritti dei lavoratori"
La segretaria del Pd Elly Schlein in un'intervista al Corriere della Sera annuncia una contromanovra a breve su sanità, scuola, lavoro e misure per la crescita. Poi parla della riforma del premierato: "La destra ha sempre sognato di scardinare lacci e lacciuoli della Costituzione per andare verso il modello del capo solo al comando. Nella storia d'Italia è già accaduto e non è andata bene". Sulla possibilità di una propria candidatura alle Europee Shlein confessa: "Non abbiamo ancora iniziato a lavorare sulle liste".
Lavorare insieme sulla sanità
“Abbiamo visto come sul salario minimo la nostra compattezza ha costretto il governo a fare i conti con la realtà quindi è importante lavorare insieme anche sulla sanità” afferma la segretaria del Pd al Corriere della Sera. “ Servono più risorse, perché il governo Meloni da quando si è insediato sta tagliando i servizi alle persone”. Poi aggiunge: “ Vanno abbreviati i tempi delle liste d’attesa, va sbloccato il tetto delle assunzioni perché mancano 30 mila medici e 70 mila infermieri. E ancora, servono risorse per la salute mentale e per la sanità territoriale. Su alcuni di questi temi le forze d’opposizione possono fare una battaglia comune” conclude Schlein.
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Cambiamo la legge elettorale
"Io ho già detto che Meloni vuole comandare e non governare e lei ha risposto che in realtà vuole dare solo più potere ai cittadini” dichiara Elly Schlein . “Ricordo che nell’unico incontro in cui ci hanno convocato tra le proposte che abbiamo portato a quel tavolo c’era la riforma della legge elettorale per far scegliere ai cittadini i loro rappresentanti. Ma di questo Meloni non parla mai”. Poi aggiunge: “Certo, lei è saldamente al comando di un partito personale e con le liste bloccate decide chi va in Parlamento. E allora non sia ipocrita: se vuole far contare di più il voto dei cittadini cambiamo la legge elettorale invece di avanzare una proposta di riforma costituzionale che non esiste in nessun altro Paese e scardina l’equilibrio tra i poteri dello Stato”.
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Lo sciopero del 17 novembre
"Il governo aumenta le tasse, taglia i servizi e le pensioni e pretende che i lavoratori stiano zitti e buoni calpestando un diritto, quello allo sciopero, che è un diritto costituzionale" afferma la segretario del Pd. "Allora Meloni non si nasconda dietro il suo vicepremier: è chiaro che è in atto un attacco frontale ai diritti dei lavoratori. È un atteggiamento da bulli istituzionali".