Migranti, l’accordo con l’Albania agita il governo. La Lega chiede di fermare gli sbarchi

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Il protocollo fa discutere, ma Palazzo Chigi blinda l’intesa e chiarisce: "Coinvolto da subito anche Salvini". Le opposizioni reclamano un passaggio parlamentare. Tajani assicura: "Sono state rispettate tutte le norme comunitarie"

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Il protocollo d'intesa con l'Albania sulla gestione dei migranti, ultimo atto di un "enorme lavoro, soprattutto diplomatico" portato avanti in questo anno, senza cui - Giorgia Meloni è sicura - "i numeri degli ingressi sarebbero stati molto più alti", fa discutere. Da una parte ci sono i "bene, però" degli alleati, e la tensione con la Lega. Dall'altra ci sono le proteste dell'opposizione che reclama un passaggio parlamentare (LO SPECIALE MIGRANTI DI SKY TG24).

Le tensioni

Fonti di Palazzo Chigi hanno definito "totalmente fantasiose" le ricostruzioni secondo cui "non sarebbe stato condiviso dal Presidente del Consiglio con gli alleati di governo" il piano siglato lunedì con il primo ministro albanese. "Fin dall'inizio", è stato spiegato, c'è stato "il pieno coinvolgimento dei due vicepremier Salvini e Tajani e l'intesa è stata costruita passo dopo passo con la totale collaborazione dei ministeri coinvolti, a partire da Ministero degli Esteri, Interno e Giustizia". E poco prima la stessa Lega aveva a sua volta smentito il "malumore" del suo segretario nei confronti della premier, definendo l'accordo "utile e positivo". Il giudizio sull’ "ottimo accordo della Meloni con l'Albania" è stato poi ribadito anche dal vice di Salvini, Andrea Crippa. Ma con una postilla: "Però l'Italia deve fare l'Italia. E Salvini quando ha fatto il ministro dell'Interno ha fermato l'immigrazione clandestina". La tensione sullo sfondo, quindi, resta.

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"L'accordo rispetta tutte le norme comunitarie", assicura intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi questa intesa è "innovativa". Il guardasigilli Carlo Nordio si augura che "eventuali pronunce della magistratura non vanifichino la futura operatività". Il testo integrale lo ha reso noto il governo di Tirana, inclusi i due allegati che impegnano Roma a spese per 16,5 milioni di euro nel primo dei 5 anni e a creare un fondo di garanzia. E intanto si attendono le

valutazioni di Bruxelles. Il Protocollo non passerà però per il Parlamento, ha chiarito il ministro Luca Ciriani, confermando il sospetto delle opposizioni. "È inaccettabile - ha attaccato la segretaria dem Elly Schlein -. Non lo fanno perché sanno che viola l'articolo 10 della Costituzione, per il quale l'asilo si chiede sul territorio della Repubblica".

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