Sondaggio Quorum/Youtrend: italiani spaccati sul rischio attentati

LA SPACCATURA

• Dal sondaggio su questo tema emerge una spaccatura tra gli elettori dei partiti di maggioranza e di opposizione. La chiusura delle frontiere con la Slovenia è ritenuta una misura efficace dal 63% degli elettori di Fratelli d’Italia e dal 54% degli altri elettori di centrodestra. Invece, è ritenuta una misura inefficace dal 69% degli elettori del Pd e dalla stessa percentuale di elettori del M5S

CHIUSURA DI ALTRE FRONTIERE

• Tra gli intervistati, il consenso aumenta se si parla della chiusura non solo delle frontiere della Slovenia ma di tutti i Paesi definiti “a rischio”: questa misura è considerata efficace per ridurre la probabilità di attentati in Italia dal 45% degli intervistati. Gli intervistati che ritengono anche questa misura inefficace sono il 49%

ALTRA SPACCATURA

• Anche in questo caso, gli elettori dei partiti di maggioranza e di opposizione sono spaccati. La chiusura delle frontiere dei Paesi definiti “a rischio” è efficace per il 74% degli elettori di Fratelli d’Italia e per il 65% degli altri elettori di centrodestra. Invece, è ritenuta una misura inefficace dal 65% degli elettori del Pd e dal 63% degli elettori del M5S

LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE

• Guardando al conflitto in Medio Oriente, gli italiani sono divisi quando vengono loro sottoposte due frasi contrapposte sulle responsabilità delle atrocità fra Israele e Hamas: il 25% degli intervistati concorda maggiormente con l’affermazione che dà la responsabilità ad Hamas (“Sacrifica la vita dei palestinesi”), il 27% con quella che l’attribuisce a Israele (“Non ha rispetto per le vite dei palestinesi”), mentre il 29% si colloca in una posizione equidistante

LE RESPONSABILITÀ

• Gli intervistati di centrodestra sono più inclini a riconoscere una responsabilità di Hamas, mentre quelli dei partiti di opposizione di Israele

NOTIZIE AFFIDABILI

• Il 58% degli intervistati ritiene le Ong umanitarie fonti di informazioni affidabili. Prevale la percezione di inaffidabilità, invece, per le parti direttamente coinvolte nel conflitto: Hamas (solo il 12% la ritiene affidabile), il governo Palestinese (affidabile per il 20%), quello israeliano (affidabile per il 25%), ma anche per il governo degli Stati Uniti (affidabile per il 36%)

LA POSIZIONE DELL’ITALIA

• Per il 51% degli intervistati, la posizione attuale del governo italiano è più vicina a Israele. Il 10% ritiene che l’esecutivo sia più vicino alla Palestina, il 16% che sia equidistante

LA LINEA DEL GOVERNO

• A ritenere che la linea politica del governo italiano è più vicina a Israele è il 74% degli elettori del Pd. Secondo il 21% degli elettori del M5S, invece, la posizione del governo Meloni è equidistante

IN CASO DI GUERRA APERTA

• La maggioranza degli intervistati, il 66%, crede che l’Italia dovrebbe mantenere una posizione equidistante nel caso scoppiasse una guerra aperta: è la stessa percentuale registrata lo scorso 16 ottobre. Crescono di 5 punti percentuali, dal 5% del 16 ottobre al 10% odierno, gli intervistati che vorrebbero l’Italia schierata con la Palestina

LE POSIZIONI

• L’estremismo islamico è trasversalmente riconosciuto (75%) come una minaccia per lo stile di vita occidentale e Hamas come una organizzazione terroristica (72%). Per il 49% degli intervistati l’olocausto è usato da Israele per il ricatto morale dei governi occidentali. Mentre per il 45% c’è una responsabilità indiretta di Israele nel conflitto e Hamas non avrebbe attaccato se i territori palestinesi non fossero stati occupati illegalmente

NOTA METODOLOGICA

• Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 24 e il 26 ottobre 2023 su un campione di 802 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione Istat di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%