Restano distanze tra le parti dopo il vertice a Palazzo Chigi. Il centrosinistra vorrebbe un salario parametrato alla media dei contratti nazionali con la soglia minima a 9 euro. La premier ha proposto di coinvolgere il Cnel sui salari bassi. "60 giorni di tempo, consultare anche parti sociali con obiettivo di arrivare a proposta di legge che attui la Carta". Conte critico: nessuna controproposta. Schlein: "Da esecutivo né proposte né idee chiare"
A Palazzo Chigi è durato circa due ore l'incontro sul salario minimo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i leader delle opposizioni che hanno messo sul tavolo la loro proposta unitaria per una paga non inferiore ai 9 euro all'ora. Dopo un'introduzione della premier, è stata la volta dei leader dei partiti di minoranza che sono intervenuti seguendo l'ordine alfabetico. Meloni avrebbe criticato l'impianto della proposta e i leader hanno risposto alle obiezioni illustrando la loro proposta di legge. In conclusione sono emerse posizioni distanti tra governo e opposizioni ma anche la volontà di continuare il dialogo. Le opposizioni al termine dell'incontro si sono riunite per fare il punto. Si è stabilito di ribadire e confermare la linea tenuta finora, ovvero difesa della proposta di legge unitaria Pd, M5s, Avs, Azione e Più Europa e mobilitazione nel Paese per la raccolta firme.
Meloni a opposizioni: coinvolgere Cnel su salari bassi
Meloni ha proposto alle opposizioni di affidare al Cnel il compito di preparare una proposta sul lavoro povero e i salari bassi per arrivare a una proposta comune e condivisa. La premier avrebbe detto di averne già parlato con il presidente del Cnel Renato Brunetta. "Ci interessa quando viene posta la questione del rafforzamento dei salari, il tema d contrasto al lavoro povero ci interessa, purché ci si comprenda. Ci sono divergenze sugli strumenti e ho proposto un confronto molto più ampio che coinvolga il Cnel". "In 60 giorni", il tempo del rinvio della discussione in Parlamento sul salario minimo, si possono "coinvolgere le parti sociali" per arrivare a una proposta di legge da sottoporre a Parlamento e Governo per dare piena attuazione" all'articolo 36 della Costituzione. "Abbiamo proposto un lavoro da fare insieme, da completare in 60 giorni, abbiamo la disponibilità del Cnel per capire se c'è un margine per condividere soluzioni che possano essere efficaci", ha detto Meloni.
Meloni: punto a proposta in tempo per Bilancio, dialogando
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell'incontro con le opposizioni, ha detto: "Ho proposto un confronto anche col Cnel" da completare "prima della legge di bilancio anche in tempo per avere le coperture per i finanziamenti. Il lavoro povero non viene risolto col semplice salario minimo. Punto ad arrivare a una proposta in tempo per la legge di Bilancio ma non vorrei che fosse della maggioranza o delle opposizioni, non sarebbe un buon metodo di dialogo, un buon metodo di dialogo è provare a lavorare insieme”. "La legge di Bilancio segue il filone della precedente, cioè lavoro e redditi. A differenza di chi dall'opposizione propone il salario minimo ma al governo non lo ha fatto, abbiamo dimostrato di tenere a questa materia. Ho incontrato le opposizioni per dire loro che il governo è disponibile, ma questo non vuol dire che loro devono rinunciare alla loro proposta o io debba dire questa è la mia. Mi pare un segnale di attenzione su una materia che mi sta a cuore".
Chi ha partecipato al vertice
Poco prima delle 17 le varie delegazioni sono arrivate a Palazzo Chigi. Uno alla volta, i leader di Pd, M5s, Verdi-Si, Azione e Più Europa hanno varcato la soglia portando nella cartella tutti la stessa proposta: salario minimo orario a 9 euro. Assente Matteo Renzi, che ha tenuto Italia viva fuori dal gruppo. La delegazione dell'esecutivo, guidata dalla premier Giorgia Meloni, era composta dai due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini (quest'ultimo in videocollegamento), dalla ministra del Lavoro Elvira Calderone e dai sottosegretari alla presidenza Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. Presenti tutti i leader delle opposizioni, tranne Italia Viva: Elly Schlein con la responsabile dem al lavoro Maria Cecilia Guerra per il Pd, Giuseppe Conte con l'ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, il leader di Azione Carlo Calenda con il capogruppo alla Camera Matteo Richetti, il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi per Europa Verde, Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova per +Europa.
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Schlein: dal governo né proposte né idee chiare
"Il governo non ha una sua proposta, non ha le idee chiare. È rimasto sulle sue posizioni", ha detto la segretaria Pd, Elly Schlein, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sul salario minimo. "La nostra proposta si basa su due capisaldi il rafforzamento della contrattazione collettiva, estendendo gli effetti a tutti i lavoratori di un settore e una soglia legale minima di nove euro all'ora. Da parte del governo non abbiamo avuto nè risposte su questo nè proposte alternative. Il governo ha tutti gli strumenti per fare tutti gli approfondimenti e presentare una sua proposta", ha aggiunto Schlein.
Calenda: dato positivo è che nessuno ha sbattuto la porta
"È stato un incontro interlocutorio ma il dato positivo è che nessuno ha sbattuto la porta", ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda. "La proposta che ci ha fatto Meloni è di un dialogo su un intervento più ampio, dentro il quale non c'è un pregiudizio a discutere sulla proposta di salario minimo".
Conte: nessuna controproposta, da governo palla in tribuna
Più critico Giuseppe Conte (M5s): "Siamo venuti con spirito costruttivo, siamo riusciti a far convergere le opposizioni su una proposta unitaria. Meloni aveva chiesto il confronto, noi ci siamo, ma non c'è stata alcuna controproposta, il governo ha chiesto di coinvolgere il Cnel, a noi sembra una palla buttata in tribuna".
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Magi (+E): Meloni non ha detto né no né sì alla nostra proposta
Secondo il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, "Meloni ha rivolto domande sui dubbi che ha sul salario minimo, abbiamo risposto nel dettaglio, nel merito, motivando. Non è uno strumento che può trascinare verso il basso i salari, non è uno strumento di cui avere paura. La proposta di Meloni rimanda al Cnel. Il governo ha cercato di motivare perché ha sospeso la discussione, senza mettere sul tavolo alcun perimetro su cui lavorare insieme. La proposta rimane una, quelle delle opposizioni, e il governo non ha detto né sì né no".
Evi (Verdi-Si): maggioranza confusa, lanciamo una petizione
La maggioranza "ci è apparsa confusa, la battaglia va portata avanti in Parlamento ma anche con una mobilitazione, lanciamo una petizione per dotare il Paese di una misura fondamentale". Lo ha detto Eleonora Evi di Verdi-Si al termine dell'incontro.
Fratoianni: manca proposta del governo su salario minimo
"La novità non è arrivata, non c'è una proposta alternativa del governo e della maggioranza" sul salario minimo. Lo ha detto il leader di Si, Nicola Fratoianni, al termine dell'incontro con il governo. "Giorgia Meloni ci ha detto che è importante, che il governo vuole confrontarsi sulla materia complessiva: consideriamo questa disponibilità un primo risultato della nostra iniziativa e continueremo nelle prossime settimane la nostra battaglia politica sulla nostra proposta di legge che consideriamo solida e utile a risolvere uno dei problemi del mercato del lavoro non la panacea di tutti i mali. Continueremo in Parlamento a confrontarci alla ripresa dei lavori per fare in modo che non ci sia puiù questpo ossimoro lavoratori e lavoratrici contemporaneamente poveri".