Alluvione Emilia-Romagna, Bonaccini scrive a Meloni per sollecitare aiuti

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Il governatore ha richiesto con urgenza un incontro con la premier: "Le promesse del governo rimangono inadempiute", ha detto. Il messaggio è stato sottoscritto anche dai sindaci di Bologna, Ravenna e Cesena

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"Sono state ignorate le nostre richieste," così inizia una lettera di denuncia che è stata inviata alla premier Giorgia Meloni. Il mittente è il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme al sindaco metropolitano di Bologna, Matteo Lepore, e ai presidenti delle province di Ravenna, Michele De Pascale, e Cesena, Enzo Lattuca. La causa di questa controversia rimane ancorata ai fondi destinati agli indennizzi in seguito all'alluvione di metà maggio. Gli enti locali ritengono che tali finanziamenti siano insufficienti, se non del tutto assenti, motivo per il quale stanno chiedendo con urgenza un incontro con la Meloni.

La lettera

"Insieme ai sindaci e a tanti amministratori delle zone colpite dall'alluvione, avevamo chiesto al Governo di inserire nell'ultimo Consiglio dei Ministri nuove risorse per la ricostruzione. Siamo stati ignorati per l'ennesima volta e non sono ancora previsti gli stanziamenti per gli indennizzi a cittadini e imprese, che a distanza di oltre 3 mesi dagli eventi alluvionali, pretendono giustamente di vedere mantenuta la promessa dell'esecutivo di ristorare al 100% i danni subiti attraverso procedure snelle e rapide - spiega il presidente Bonaccini -. Con questa lettera, facciamo nostro questo legittimo grido di allarme e la richiesta di attenzione che si sta sollevando dai nostri territori. Proprio per la dignità e la civiltà dimostrate in questi mesi così difficili, le nostre comunità meritano risposte in tempi brevissimi, sotto forma di atti concreti". Così come, prosegue il presidente della Regione, "il Commissario Figliuolo, con il quale la collaborazione sta proseguendo in maniera proficua e quotidiana, in stretto raccordo con le amministrazioni e le strutture regionali, va messo nelle condizioni di lavorare velocemente con risorse e stanziamenti certi al più presto".

Le proposte 

Nella lettera alla premier, Bonaccini, il sindaco della Città Metropolitana e i presidenti delle Province avanzano due proposte all'Esecutivo. La prima consiste "nell'attivazione del risarcimento del danno per famiglie e imprese attraverso il meccanismo del credito d'imposta", che garantirebbe un beneficio immediato con la disponibilità immediata di tutte le risorse spettanti. La seconda è la messa a disposizione degli stanziamenti già previsti in due provvedimenti del Governo e non impiegati, se non in piccola parte: dei 900 milioni di euro previsti per l'attivazione degli ammortizzatori sociali, risultano domande per solo 30 milioni, mentre dei 300 milioni destinati al ristoro per le aziende a forte vocazione all'export, solo una piccola parte è stata impiegata. E' a disposizione, dunque, un tesoretto di oltre 1 miliardo di euro che anche le rappresentanze istituzionali ed economiche del Patto per il Lavoro e per il Clima hanno condiviso vadano ridestinate per coprire gli indennizzi privati per famiglie e imprese, d'accordo con le modalità che vorrà attivare il Commissario per la ricostruzione.

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