Arianna Meloni querela Natangelo per vignetta su sostituzione etnica

Politica

Il disegno aveva scatenato la dura reazione di Giorgia Meloni: “Se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Si colpisce una persona che non ricopre incarichi pubblici colpevole solo di essere mia sorella”. Decisione querela "grottesca e pericolosa" il commento del Fatto Quotidiano

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Lei è la sorella della premier Giorgia Meloni. Lui, il marito, il ministro dell’Agricoltura del governo italiano. Il casus belli è la vignetta a firma Mario Natangelo pubblicata lo scorso 20 aprile sul Fatto Quotidiano per la quale l’Ordine dei giornalisti aveva sottoposto il disegnatore a procedimento disciplinare (procedimento poi archiviato). Oggi Arianna Meloni querela il vignettista per quella illustrazione satirica in cui lei, a letto con un uomo di colore, alla domanda “e tuo marito?” rispondeva “Tranquillo, sta tutto il giorno a combattere la sostituzione etnica”. La vignetta aveva scatenato la dura reazione di Giorgia Meloni: “Se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Si colpisce una persona che non ricopre incarichi pubblici colpevole solo di essere mia sorella”. 

La querela

La notizia della querela è stata data dallo stesso Fatto Quotidiano nell'edizione di oggi, venerdì 4 agosto. A corredo, la dura replica del Cdr, che parla di "decisione grottesca e pericolosa". E ancora: "Non è il primo politico che vuole limitare la libertà di satira, ma dovrebbe sapere che è proprio la sua indiscussa utilità sociale e politica a giustificare una soglia di libertà più larga rispetto a ogni altro genere espressivo, come da consolidata giurisprudenza. Siamo sicuri che la magistratura escluderà qualsiasi reato. A Natangelo va tutta la solidarietà dei colleghi del Fatto Quotidiano. Non ci faremo certo intimidire da questa incredibile iniziativa", concludono dalla redazione diretta da Marco Travaglio.

11/05/2023 Edizione 2023 degli Stati Generali della Natalita' nella foto Francesco Lollobrigida (ROMA - 2023-05-11, Stefano Carofei) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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