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Salvini: "Ponte sullo Stretto si farà. Tav? La Francia faccia la sua parte"

Politica

A dirlo il vicepremier in due interviste con media stranieri pubblicate sul francese Le Figaro e sullo spagnolo El Pais nel giorno in cui il titolare del Mit vola in Lussemburgo per il Consiglio dei Trasporti dell’Unione europea

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Il Ponte sullo Stretto si farà e sulla Tav la Francia faccia la sua parte. Lo dice il vicepremier e ministro Matteo Salvini in due interviste con media stranieri e pubblicate oggi, sul francese Le Figaro e sullo spagnolo El Pais nel giorno in cui il titolare del Mit vola in Lussemburgo per il Consiglio dei Trasporti dell’Unione europea.

La Tav

"Rifiuto di immaginare che la Francia possa avere cambiato parere o unicamente deciso di rallentare i lavori per finanziare treni regionali in casa sua. Sarebbe una tale mancanza di rispetto riguardo all'Italia, ma anche riguardo alla Commissione europea, che ha approvato centinaia di milioni di euro per questo corridoio mediterraneo", risponde Salvini sul quotidiano francese in merito al comportamento dell'Italia qualora la Francia decidesse di non fare la sua parte sulla Tav Torinio-Lione entro il 2032, come raccomandato dal Consiglio di orientamento delle infrastrutture) nel febbraio scorso. Per il ministro, un ipotetico rallentamento sul programma della Tav da parte delle autorità francesi sarebbe inoltre "controproducente, perché un'opera transfrontaliera di questa portata, sviluppa ricchezza duratura sul territorio dei due Paesi. 

Il ponte sullo Stretto

A proposito del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia, il vicepremier sottolinea che “permetterà di collegare Palermo e Berlino”, dando concretezza a un progetto di cui si parla da decenni col via ai lavori “nell’estate 2024 per entrare in funzione nel 2032” riuscendo a creare “lavoro e ricchezza senza precedenti” per il Sud. Sui fondi europei, Salvini sottolinea che il proprio ministero “non intende rinunciare a un solo euro”.

Le alleanze

Su El Pais, Salvini conferma poi la soddisfazione per il risultato di Popolari e Vox alle recenti elezioni amministrative, auspicando che in vista delle Europee 2024 “gli elettori diano numeri importanti all’asse dei Popolari, dei Conservatori e degli Identitari”, evidenziando che la mancata fusione dei gruppi di centrodestra a Bruxelles è stata impossibile per “alcune delegazioni estere”. Un errore, secondo Salvini, perché “una grande famiglia di destra avrebbe più peso” a Bruxelles.

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