Cottarelli si dimette dal Senato: "Schlein ha spostato il Pd a sinistra"

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Il senatore del Partito democratico lascerà la sua carica a Palazzo Madama questa settimana. Ieri, a Che tempo che fa su Rai 3, ha annunciato la sua decisione che arriva a pochi mesi dalla sua prima elezione in Parlamento

 

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Carlo Cottarelli ha annunciato le sue dimissioni ieri, a Che tempo che fa su Rai 3. La decisione è dovuta a una distanza dal partito, aumentata dopo l’elezione di Elly Schlein. II Terzo polo gli aveva offerto di cambiare gruppo parlamentare, “ma mi sembra più corretto dimettermi”. Il senatore del Partito democratico lascerà il posto alla prima non eletta, Cristina Tajani. Cottarelli lascia l’incarico a seguito di una proposta lavorativa all’Università. "Due cose hanno reso più facile accettare la proposta fattami dall'Università Cattolica", ha scritto. Intervistato dal Corriere della Sera ha chiarito che l’elezione di Elly Schlein alla guida del partito ha spostato il Pd "più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo", ha detto il senatore, che ha chiarito: "Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra. La scelta alle primarie è stata netta e i sondaggi la premiano. Un Pd più a sinistra può trasmettere un messaggio più chiaro agli elettori, cosa essenziale per un partito politico".

"Ho mandato un Whatsapp a tutti"

Cottarelli ha raccontato di avere visto Schlein prima di annunciare la sua decisione. “L’ho incontrata martedì, ha cercato di convincermi a restare. Poi ho visto il capogruppo del Senato Francesco Boccia a cui ho spiegato i motivi della mia decisione Enrico Letta. Ho cercato di avvisare il più possibile le persone. Poi ho mandato un Whatsapp a tutti”. Cottarelli ha detto anche di aver ricevuto un'offerta per cambiare gruppo parlamentare invece di dimettersi, lasciando intendere che questa fosse venuta dall'ex Terzo polo di Azione e Italia viva. Si sarebbe trattato di un passaggio come quello del deputato Enrico Borghi, uscito dal Pd per entrare in Italia viva. Ma per Cottarelli "non sarebbe giusto, anche perché sono stato eletto col proporzionale e quindi senza una scelta diretta sul mio nome da parte degli elettori. Il primo dei non eletti mi sostituirà senza perdite di seggi per il Pd. Mi sembra la scelta più corretta".

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