Sala: "Questo è un governo che ci vuole portare indietro"

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Per le coppie omogenitoriali la soluzione dell'esecutivo Meloni "è l'adozione, ma noi sappiamo tutti che è una cosa difficile, che non funziona. Sulla gestazione per altri c'è polemica, il Parlamento deve affrontare questa questione, non lasciamo che sia il ministro Roccella a decidere", ha spiegato il sindaco di Milano

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"Questo è un governo che ci vuole portare indietro": lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a Mezz'ora in più, parlando delle trascrizioni dei figli di famiglie omogenitoriali ma anche della "idiozia del foresterismo linguistico". "Io sono felice se i miei figli parlano inglese. Loro - ha aggiunto - hanno idee anni '70". E parlando delle famiglie con genitori dello stesso sesso, Sala ha spiegato che "se nella contemporaneità c'è un certo modello di società, che mi piaccia o no, devo farci conto".  Di trascrizione dei figli di famiglie omogenitoriali e maternità surrogata, secondo il sindaco, deve parlare il Parlamento: "Non possiamo lasciare alla ministra Roccella l'idea di indirizzare i destini del Paese e di tante famiglie: ne parlino in Parlamento", ha detto a Mezz'ora in più. Come sindaci, "abbiamo fatto una proposta pratica. Abbiamo detto: siccome il governo dice che c'è il processo di adozione, e noi sappiamo che non funziona ed è veramente un problema, abbiamo proposto il matrimonio egualitario, che accelererebbe il processo di adozione. Noi non andiamo a protestare - ha spiegato Sala - ma a portare proposte. Lo so anche io che per la gestazione per altri c'è polemica. C'è polemica anche nella mia parte politica ma il Parlamento deve affrontare queste questioni. Non possiamo lasciare alla ministra Roccella l'idea di indirizzare i destini del Paese e di tante famiglie: ne parlino in Parlamento".

"Combatterò contro omissioni nostra storia"

Secondo il sindaco di Milano Giuseppe Sala, non bisogna evocare il rischio del fascismo ma "senz'altro - ha detto a Mezz'ora in più - si deve evocare il rischio di omissione chiara della nostra storia e questo lo combatterò". "Ho buoni rapporti con l'Anpi e sarò sul palco. Non sono per il muro contro muro ma la continua rimozione dell'ignominia del fascismo non va bene", ha aggiunto.  "Riconciliamo, se però - ha detto - continuano ad andare avanti si arriverà al punto in cui si dirà 'noi vediamo il Paese in maniera diversa' e lo vediamo in maniera diversa".

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“Pnrr? Se ci danno i fondi li investiamo”

Parlando dei fondi sul Pnrr, Sala ha sottolineato: "Noi abbiamo progetti nel cassetto per rifare scuole, case popolari, per comperare bus. Se ci danno i fondi li investiamo". Il primo cittadino di Milano ha poi specificato: "Non vogliamo togliere fondi a nessuno. Io ho detto che siamo pronti a investirli, se ci sono. Se ci sono fondi inutilizzati, che facciamo? Li buttiamo via?". Gli investimenti del Pnrr "vanno portati a termine entro il giugno 2026, per questo diciamo che siamo preoccupati", ha sottolineato Sala. "Credo che si andrà a finire che chiameranno Eni, Enel e Ferrovie dello Stato e assegneranno dei fondi perché loro hanno macchine per investire. Ma il punto di svolta - ha aggiunto il sindaco di Milano - è che si riprenda Comune per Comune, realtà istituzionale per realtà istituzionale con la loro capacità di investire". Ovvero "se tu hai investito 100 all'anno negli ultimi dieci anni non possono darti 1500 ma 200. Per questo, non è provocatorio, prendano - ha esortato - le realtà come Milano che dimostrano di poter investire, facciano una raccolta rapida di chi può investire". Ad esempio, "a Genova l'amico Bucci ha questo progetto di desalinizzazione per portare acqua in Pianura Padana e sostiene che si può fare in tempi medi: e che li diano a Genova - ha concluso -, a chi può fare". 

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