Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie parla della legge che dovrebbe passare al Senato e alla Camera entro la fine del 2023. “Che l’Italia sia divisa è un dato di fatto”, afferma. Ma "l’opposizione al ddl è una posizione ideologica"
A Sky TG24 Live In Napoli si parla di autonomia differenziata con il ministro Roberto Calderoli che ha aperto l’incontro parlando delle prossime tappe del processo di approvazione del ddl. “I tempi del Parlamento li detta il Parlamento stesso: si tratta di 20 articoli ma io ritengo che 4 mesi siano giusti e adeguati per l’esame del Senato e entro la fine dell’anno arrivare quindi all’approvazione anche da parte della Camera”. E aggiunge: “Il cittadino sa perfettamente quante e quali tasse deve pagare ma nessuno ha mai fatto l’elenco dei diritti e doveri che devono essere garantiti sul territorio nazionale. Ci vuole una lista della spesa che il cittadino può controllare come e se quella funzione viene erogata dai soggetti. Le materie Lep per i livelli essenziali sono 23, se entro la fine dell’anno dovessimo arrivare anche solo a 15 va bene, l’importante è almeno partire con il processo”. (LIVE IN NAPOLI. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI DELLA SECONDA GIORNATA)
Calderoli: "Opposizione a ddl è ideologica"
Alcuni governatori sostengono che la riforma voluta da Calderoli aumenterà il divario tra Nord e Sud e che l’Italia sarà divisa in due. “Che l’Italia sia divisa è un dato di fatto. Non in due, ma anche in tre, quattro, cinque parti: basta pensare alle Isole, alle periferie, alle grandi città. Le Regioni che hanno votato contro la legge sono tutte governate da esponenti del Pd: due hanno chiesto loro stesse l’autonomia differenziata, l’Emilia-Romagna e la Campania. Il contrasto a questa legge mi sembra una posizione molto ideologica”, ha detto Calderoli. “Con il ministro Fitto ci siamo messi in testa di creare un fondo per un intervento straordinario per recuperare quel gap infrastrutturale che c’è tra il Nord e il Sud del Paese”.