Il nuovo codice appalti, i progetti del Pnrr e l’unità delle opposizioni in Parlamento: questi gli argomenti toccati dagli esponenti delle opposizioni. Intervengono il dem Francesco Boccia, il pentastellato Sergio Costa e Raffaella Paita del Terzo Polo
In questo spazio tocca alle opposizioni. Ospiti alcuni esponenti dei vari partiti: il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia, il vice presidente della Camera del M5s Sergio Costa e la Capogruppo del Terzo Polo al Senato Raffaella Paita. A Sky Tg24 Live In Napoli la discussione si apre sul nuovo e discusso codice degli appalti. La gestione degli appalti di gara preoccupa Costa, secondo il quale “bisogna semplificare, perché abbiamo tempi troppo lunghi per l'appaltistica pubblica, ma è anche vero che l'Anac ci dice che il 98% degli appalti, con questa ipotesi di norma, andrebbe tutto in una sorta di affido diretto o semidiretto. Questo ci preoccupa". E aggiunge: "Semplificazione sì ma attenzione, perché ci vogliono le norme di tutela pubblica". “Sulla velocità la destra fa propaganda”, replica il dem Boccia. “Parlando di gare di appalto le opere in Italia vanno al terzo tempo perché chi non vince fa ricorso. Dal governo provano a narrare che si velocizza tutto ma con meno trasparenza e con parametri che vengono modificati”. In termini di semplificazione è di parere opposto la capogruppo del Terzo Polo al Senato che contesta “il codice salvini perché semplifica troppo poco, non perché semplifica troppo. Questo codice - spiega Raffaella paita - contiene 229 articoli, dimostra che non è una semplificazione. Bastava applicare le direttiva comunitarie. Le opere sono troppo lente perché c’è un tempo lunghissimo sulle autorizzazioni, è qui che bisogna intervenire”. (LIVE IN NAPOLI. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)
Pnrr, Boccia: "Destra non l'ha mai voluto"
In merito al Pnrr, il dem Francesco Boccia sostiene che la destra non lo abbia mai voluto: “Hanno votato contro quando fu ottenuto dal governo giallorosso guidato da Conte. Adesso il 60% dei progetti ha come attuatori gli enti locali. Se il ministro Fitto cambia le finalità, fa un danno e crea problemi di programmazione alle amministrazioni”. Per il pentastellato Costa sono stati i governi Conte e Conte II a portare i soldi in Italia, poi Draghi ne ha definito le progettualità, ora “chi deve mettere in atto il Pnrr è l’attuale governo Meloni”. E conclude: “Ma se cambi le regole strada facendo è chiaro che il Pnrr è a rischio. Non ricapiterà mai più e qui è la nostra preoccupazione. Noi siamo dalla parte dei sindaci che il governo deve aiutare”. Per Raffaella Paita del Terzo Polo il governo si è accorto dei ritardi sul Pnrr dopo 6 mesi. "Per quale motivo - afferma - Meloni è intervenuta sul tema di eventuali cambiamenti oppure verifiche rispetto al fatto che si sono allungate le procedure del Pnrr dopo 5-6 mesi? E' incredibile. Se davvero c'era la preoccupazione dei ritardi avrebbe dovuto agire con più tempestività. Se ci vogliono 5 mesi per comprendere un dossier è un problema". E ha concluso: "Sul Pnrr siamo preoccupati per i ritardi e il primo elemento negativo rispetto al Pnrr è stato il fatto che sia stato fatto cadere il Governo Draghi. Quelle forze che hanno una responsabilità enorme devono essere ricordate di fronte all'opinione pubblica: Lega, Forza Italia, Movimento 5 Stelle".
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Costa: opposizioni parlino di "fatti concreti"
Le opposizioni non si presentano particolarmente unite al Parlamento. Ma il nuovo Pd targato Elly Schlein può essere più vicino agli orizzonti del M5s? "Partiamo dalle cose che ci uniscono - afferma Costa -: la tutela delle fragilità, la scuola e la sanità pubblica, il costruire insieme una visione per le persone che non ce la fanno più. La Schlein queste cose le porta avanti e va riconosciuto". "Più l'opposizione è unita, meglio fa alla democrazia del Paese", aggiunge l'esponente pentastellato che invita i colleghi a "parlare di fatti concreti. Mettiamo insieme le cose che ci uniscono avendo identità diverse avremo sempre qualcosa che ci divide". Il dem Boccia concorda sulla necessità di unire le forze in Parlamento e fare opposizione in modo concreto ed efficace. "Oggi - spiega - l'Italia è guidata da un governo di destra che si rischia di metterci ai margini dell'Europa. Il Pd di Elly Schlein è un partito di sinistra e europeista. Io penso che sia M5S che Terzo Polo abbiano l'obiettivo di creare un'alternativa alla destra di Meloni e che su alcuni temi noi non possiamo non unire le forze raccontando un'Italia diversa. Lo faremo nei provvedimenti in Parlamento, intanto uniamo le forze lì e poi il tempo dirà se saremo in grado di unire le forze anche per le politiche". “Se ci sono dei progetti da cambiare mettiamoci a discutere e cambiamoli”, replica Paita.